Il Messaggero (F. Pozzi) – Un altro fascicolo aperto dalla procura di Roma sull’ex capitano giallorosso Francesco Totti. Dopo l’ipotesi di abbandono di minore ora spunta quella per omessa dichiarazione di una parte di redditi legata a sponsorizzazioni e pubblicità. Ma si tratta di un caso prossimo all’archiviazione perché il debito di circa un milione e mezzo di euro, che è stato contestato dal nucleo di polizia economico e finanziaria della Guardia di Finanza, sarebbe già stato saldato dall’ex capitano, allo stesso modo i 143 mila euro, derivanti da un residuo minimo lievitato poi a causa di imposte e sanzioni.
L’indagine è stata aperta dopo una serie di controlli svolti sui conti di Totti dai militari dai quali sarebbero emerse alcune irregolarità di natura fiscale riguardanti un arco di tempo che va dal 2018 al 2022. Secondo quanto contestato dalla Gdf, per alcune apparizioni in spot, eventi sportivi e in programmi tv, Totti non avrebbe aperto un’apposita partita Iva, pur trattandosi di un’attività per lui non occasionale. Quindi l’ex giallorosso era stato contattato dall’Agenzia delle entrate e aveva saldato il suo debito, aprendo anche una regolare partita Iva per proseguire con le sponsorizzazioni.
Non è detto, a questo punto, che gli inquirenti, coordinati dall’aggiunto Stefano Pesci, convochino l’ex campione del Mondo. Chi indaga potrebbe ascoltare Totti per valutare la sua versione e alla luce di quanto verrà raccolto nel corso del confronto i pm di piazzale Clodio decideranno se proseguire nelle verifiche o mandare in archivio le accuse.
Le indagini della Finanza non sembrerebbero partite dalle accuse mosse dalla ex Ilary Blasi e dai suoi legali in sede di separazione circa la gestione “discutibile” dei conti da parte dei Totti, ma da accertamenti di routine delle fiamme gialle.