Da Grossi a Keba c’è un tesoro verde

Corriere dello Sport (R.Maida) – Giovani, carini e preoccupati. Il loro presente è il calcio dei ragazzi, la cosiddetta Primavera che nel mondo è conosciuta come Under 19, ma il futuro è pieno di incognite e di insidie. In tanti, partendo dalle illusioni dorate di Trigoria, non sono riusciti a emergere per limiti propri e per comportamenti eteroindotti. Nessuno, da quando la nuova proprietà ha cambiato filosofia sui ragazzi, ha saputo imporsi nella Roma. Adesso tocca ai nati nel 1998, principalmente, provare a vivere il salto tra i grandi senza traumi: sono all’ultimo anno di settore giovanile, hanno vinto molto anche da Allievi, ora dovranno «intraprendere un percorso» come sottolinea Danilo Caravello, procuratore del centrocampista Lorenzo Grossi, «un prospetto alla Gattuso, di quelli che servono a tutti gli allenatori: rendimento sicuro».

TRAFILA – Grossi, originario di Rocca Priora e insignito l’anno scorso dal sindaco per meriti sportivi, è il paradigma perfetto del giocatore a metà del guado. Contratto fino al 2018 al minimo sindacale, deve ancora discutere rinnovo e prospettive con la società che lo ha ingaggiato proprio agli albori dell’era americana, sette anni fa. Una situazione non troppo diversa dai celebrati Marco Tumminello, attaccante poliedrico che nel campionato Primavera segna un gol ogni 62 minuti, e Riccardo Marchizza, centrale mancino che ha già debuttato con Spalletti in Europa League. Piacciono tutti e due all’Atalanta e potrebbero entrare nell’affare Kessie, il primo colpo in canna della Roma del futuro.

SVILUPPO – E’ in attesa di conoscere il proprio destino anche il senegalese Keba, freccia d’attacco velocissima, da poco inglobato nella nazionale Under 20 del suo Paese: potrebbe partire per il Mondiale di categoria, in programma tra maggio e giugno in Corea del Sud, e al ritorno scoprirsi lontano da Roma. A 19 anni del resto bisogna farsi trovare pronti, come hanno intuito il portiere toscano Lorenzo Crisanto, protagonista di due scudetti consecutivi tra Allievi e Primavera, e i centrocampisti di ottimo rendimento Bordin e Spinozzi. L’ultimo arrivato, il difensore argentino Matias Nani, gioca spesso con Alberto De Rossi dopo un lungo iter che si è reso necessario per tesserarlo. Tutto dipende da loro, certo, dalla capacità di migliorarsi e adeguarsi, ma pure dalle società che li ospiteranno. Gli esperti di giovani calciatori l’anno scorso avrebbero scommesso sull’esplosione di Christian D’Urso, centrocampista di qualità classe ’97 che invece in Serie B ha faticato a imporsi: nel Latina è rimasto in prestito fino a gennaio per poi spostarsi al Carpi, dove finora gli sono stati concessi solo 4 minuti contro l’Entella quasi due mesi fa.

OSARE – Il problema dei fuoriquota del resto è diffuso. A Trigoria, nell’ultimo anno utile per frequentare i territori giovanili, sono rimasti diversi ragazzi del 1997, come il terzino croato Anocic che è stato bloccato dalle vertenze contrattuali per tutta la prima fase della stagione. E ci sono pure il capitano De Santis, terzino destro, e il centravanti Soleri, sicuri partenti in estate a meno che il nuovo allenatore della Roma Big non decida di inserirli in pianta stabile nella rosa della prima squadra. Di cui potrebbe finalmente far parte Abdullahi Nura, fenomeno di velocità e di sfortuna: una disfunzione cardiaca e poi un terribile infortunio al ginocchio (crac al crociato posteriore) gli hanno negato un esordio in A già promesso ai tempi di Rudi Garcia. A vent’anni il tempo per recuperare è tutto dalla sua parte: la fascia destra.

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