Gravina: “Senza pubblico non è vero calcio”

La Stampa (P. Brusorio) – Oggi riparte il campionato di Serie A, anche grazie al lavoro fatto dal presidente Gabriele Gravina, in prima linea nel dibattito, spesso politico, per far tornare in campo il calcio. Anche se il numero uno della Figc non vuole sentirlo dire, è lui il vero vincitore di questa ripartenza, che tanto aiuterà tutto il movimento, altrimenti destinato ad un collasso economico e finanziario. Di seguito, alcune delle dichiarazioni del presidente federale:

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In questo periodo ha scoperto più amici o più nemici?

È nelle difficoltà che le persone rivelano la propria natura e la propria lealtà. Ecco, diciamo che ho fatto una certa selezione. C’è chi mi ha deluso, ma cerco di cogliere il lato positivo: almeno hanno gettato la maschera e così ho capito chi sta da una parte e chi dall’altra.

Era all’Olimpico per la finale di Coppa Italia, che calcio ha visto: vivo, convalescente o ancora malato?

C’era l’euforia e la speranza per la ripartenza, ma senza pubblico era uno spettacolo monco.

Quando riapriranno gli stadi?

Quando saremo definitivamente al riparo dal virus grazie al vaccino.

Quindi porte chiuse per tutto questo campionato?

Nell’attesa del vaccino, non chiediamo sconti ma di essere trattati alla pari di altri settori dello spettacolo, come il teatro e gli eventi all’aperto. Siamo pronti, devono solo darci il via.

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