Il grande mediatore dell’affare stadio alla guida di Acea

La Repubblica (D.Autieri) – Sarà Luca Lanzalone, l’avvocato prestato alla causa dei 5Stelle, il prossimo presidente di Acea. Il suo nome è stato inserito nella lista dei candidati al nuovo cda della società che dovrà essere depositata entro lunedì alla Consob. L’ultimo nodo rimasto per la definizione dei vertici della controllata più importante di Roma Capitale è stato sciolto con un compromesso al ribasso, che ha convinto l’assessore alle Partecipate Massimo Colomban a candidare sulla poltrona di presidente di Acea l’avvocato Lanzalone, noto non tanto per l’esperienza nel settore energetico quanto per le sue capacità di mediatore che hanno permesso alla sindaca di mettere in sicurezza l’accordo sullo stadio della Roma. Le ultime schermaglie politiche si sono consumate nel corso di una lunga riunione tenuta giovedì sera al termine della quale la giunta 5Stelle ha dato il suo via libera ai due nomi che ieri sono entrati nelle liste: il già indicato Stefano Donnarumma, direttore di reti di A2A, e la new entry per la presidenza, l’avvocato Lanzalone.

Quest’ultimo si presenta sul palcoscenico romano per la prima volta nell’agosto scorso quando consegna alla sindaca la lista dei candidati indicati da Casaleggio per la poltrona di direttore generale dell’Ama. Negli ultimi mesi la stessa sindaca è dovuta intervenire più volte per difendere il suo fedelissimo di fronte alle critiche, lanciate soprattutto dal Pd capitolino, che chiedeva quale fosse il ruolo di Lanzalone, al servizio del Comune senza un incarico ufficiale. All’inizio di marzo, in risposta all’interrogazione della capogruppo Pd Michela Di Biase, la Raggi dichiarò: «L’avvocato Luca Lanzalone il 10 febbraio ha depositato una comunicazione con la quale veniva da me incaricato di seguire alcune vicende in particolare quella della società Eurnova e quindi dello stadio», aggiungendo che “presto” avrebbe ottenuto un incarico. Quel “presto” è arrivato e il premio per il lavoro fatto pro bono sullo stadio si materializza adesso sotto forma di una delle poltrone più pesanti della capitale, quella di presidente di Acea (240mila euro di emolumento annuale), la multiutility controllata al 51% dal Campidoglio e partecipata dal colosso francese Gdf Suez.

I nuovi vertici che sostituiranno la presidente, Catia Tomasetti, e l’ad uscente, Alberto Irace, saranno votati in via definitiva dall’assemblea di Acea che si riunirà in sede ordinaria il 27 aprile prossimo e in seconda convocazione il 4 maggio, quando sarà approvato il bilancio di esercizio 2016. L’indicazione dell’avvocato, che prima di arrivare a Roma si è fatto le ossa con il sindaco 5Stelle di Livorno, Filippo Nogarin, è stata sostenuta dall’assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo, dopo un testa a testa con Ugo Mattei, il professore torinese che si è battuto in prima persona nel referendum per l’acqua libera e ha appoggiato il movimento No Tav in Val di Susa, ed è considerato dalla base una delle fonti di ispirazione per il Movimento. E proprio il prestigio e il ruolo di Mattei promettono oggi di scatenare le proteste della base.

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