Gonalons c’è ma non si vede. Roma-De Rossi a senso unico

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Se non ora, quando? È stato già scritto, è vero, ma funziona giusto giusto per provare a capire cosa accade nel motore della Roma. Se non ora che De Rossi è giù di condizione, se non ora che l’infiammazione al ginocchio del capitano deve far più male di quanto non abbia mai fatto nell’ultimo anno, quando mai giocherà Gonalons? Si dirà, anzi, lo ha già detto il suo agente: Maxime deve capire il campionato italiano, la Serie A e via con tutte queste simpatiche storie che valgono come un alibi, poco di più. Gonalons è fermo a una buona prestazione contro il Benevento e a una fortemente negativa in Champions League contro il Qarabag, sostituito per disperazione del suo allenatore. Poi il nulla. E il nulla però sorprende, perché con Gonalons la Roma tutta – Monchi in primis – pensava (pensa ancora?) di aver acquistato un giocatore pronto all’uso, un tipo da 61 partite internazionali, capitano del Lione, non certo un ragazzino da dover svezzare, uno a cui spiegare tutto del campionato italiano. Gonalons non è il Gerson di un anno fa, per intendersi. Eppure, al momento, è di fatto ai margini delle rotazioni di Di Francesco, pure in una serata come quella contro il Napoli in cui il centrocampo – tra giocatori infortunati, non al top e recuperati in extremis – non era nelle migliori condizioni.

A TORINO? – Benevento e Qarabag sono troppo poco per giudicare, abbastanza per capire che adesso Di Francesco non vede Roma senza De Rossi, che con il Napoli ha giocato senza bisogno di infiltrazioni – come accaduto contro il Milan – e che, fondamentalmente, è padrone del suo destino: a meno che non si chiami fuori, a Londra mercoledì sarà titolare. E allora basta poco per capire che alla fine di questa settimana il quadro sarà ancora più chiaro. Il Torino vale un coefficiente di difficoltà elevato. Ma se De Rossi fosse chiamato a giocare a Londra prima e domenica poi, vorrebbe dire trovarsi di fronte a un inedito, in definitiva di fronte a un problema da risolvere. Un po’ di numeri: che il centrocampista della Nazionale debba gestirsi nelle settimane con il triplo impegno è storia nota. Nella scorsa stagione, ad esempio, De Rossi non superò quota 3.000 minuti. Il suo alter ego, Leo Paredes, si fermò a poco meno di 2.400 minuti. Un’alternanza vera e propria, che giovò a De Rossi e alla Roma tutta. E se alternanza ora non c’è, vuol dire un passo indietro non banale proprio nel cuore della squadra. Il tempo scorre. E Gonalons c’era fin dal primo giorno di ritiro: 100 giorni di scuola guida non bastano? Oppure è proprio l’auto che non gira?

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