Gol, km ed estro: dalla cintola in su è una Roma super

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini – A.Pugliese) – Inutile nasconderlo, la forza della Roma fino a questo momento sembra essere dalla cintola in su. E nelle giornate in cui Dzeko non sembra al massimo, il ventaglio dei centrocampisti di cui dispone Fonseca è vasto e duttile. Pellegrini sa mettere gol ed estro, Mkhitaryan è sempre più giocatore totale, Veretout ha più corsa di tutti nelle gambe ed è una sentenza soprattutto nei penalty, Villar possiede il talento dei predestinati e Cristante si sta scoprendo uomo squadra come nessuno. Quanto basta per sognare.

Pellegrini, da trequartista è tornata la luce con tante giocate. Tornato a giocare dove più gli piace, l’ampollina del termometro relativo al rendimento di Lorenzo Pellegrini è tornata immediatamente a salire. Anche ieri si è visto come da trequartista Lollo renda molto di più che non in mezzo al campo. E non solo per il gol del vantaggio giallorosso, ma per quanto sia stato dentro la partita. Ha giocato un ottimo primo tempo, inventato un paio di palle in verticale deliziose. Poi nella ripresa, come tutti, è calato in quei primi 25 minuti, per poi risalire prepotentemente nel finale di gara. Aiutando la Roma ad agguantare il pareggio.

In Europa solo Kane come Micki: 8 gol e 8 assist. E con quello di ieri anche gli assist stagionali in campionato sono saliti a 8 (esattamente come i suoi gol).Per capire quanto sia importante Henrikh Mkhitaryan per la Roma, che infatti, sta per prolungargli il contratto, basterebbe raccontare questi numeri qui (oltre al fatto che nei primi 5 top campionati europei solo uno come Kane è riuscito a fare gli stessi numeri di Micki), ma poi c’è anche tutto il resto. Ad iniziare dall’assist dell’1-0, appunto, che non è in assoluto la sua miglior giocata di sempre, ma permette comunque alla Roma il vantaggio. Poi l’armeno è bravo ad andare a giocare spesso negli spazi che si creano tra Hakimi e Skriniar, mettendo alle corde lo slovacco. Nel finale torna in cattedra anche lui, con quelli dell’Inter che sono riusciti ad arginarlo solo in un modo: commettendo fallo.

Veretout: grinta, rincorse e alta precisione dal dischetto. La sequenza d’immagini più bella della sua partita arriva pochi secondi prima del gol di Pellegrini: rincorsa su Barella, tackle vincente e azione giallorossa che riparte fino alla santificazione del vantaggio. Ecco, c’è tutto Jordan Veretout in questa azione, in cui corsa e grinta la fanno da padrone. Ma non faremmo giustizia al centrocampista francese se dimenticassimo che in questa stagione ha realizzato finora anche 8 reti, visto che è diventato ormai uno specialista implacabile da dischetto (e non solo). L’impressione è che Fonseca, gestore intelligente del turnover, lo consideri un intoccabile, anche per la personalità che sa mettere in campo. D’altronde, caratteristiche come le sue al momento nella Roma sono davvero uniche.

Villar, classe e talento: adesso in regia è nata una stella. La certificazione del suo salto di qualità è data dalla gestione delle sostituzioni. Ovvero: contro l’Inter ad alternarsi sono Veretout e Cristante, mentre Gonzalo Villar resta fino alla fine. Scelta che paga visto che il baby regista spagnolo ha confezionato l’assist decisivo per il pareggio di Mancini. Così non sorprende che nelle ultime 15 partite disputate dai giallorossi Villar sia sempre sceso in campo, e per ben 12 volte da titolare. Visto che Diawara sembra non volersi muovere in questo mercato, l’allenatore portoghese ieri ha ufficializzato come a centrocampo la Roma stia bene con l’attuale rosa. Villar insomma, grazie alla sua classe e alla sua personalità, non è più una promessa ma una realtà. Nel giro di un anno, è nata una stella.

Cristante regala fisicità e sostanza se gioca in mezzo. Nel ballottaggio della vigilia aveva perso la sfida conVillar. Quando però Fonseca ha avuto bisogno di cambiare la partita in corsa, ha pensato proprio a lui. Rimettendolo al fianco dello spagnolo e andando così a ricostruire il centrocampo che aveva fatto vedere mirabilie a Crotone. EBryanCristante ha di colpo rianimato l’assetto centrale dellaRoma, ridandogli quella fisicità che aveva perso per le pile scariche diVeretout. Anche per lui vale un po’ il discorso fatto perPellegrini: riportato nel suo ruolo, Cristante è tornato a giocare partite importanti. Era successo già aCrotone, si è ripetuto anche ieri nelfinale con l’Inter.Quando è servito ha aiutato in difesa, ma è in mezzo cheBryan offre il meglio di sé. E se potesse alzare il baricentro ancora un po’, chissà che non segnerebbe anche di più.

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