Gol assist e tattoo. Cento colpi di Radja

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La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Quando è arrivato a Roma, due anni fa, Garcia lottava per lo scudetto, la cresta non c’era, il tatuaggio a forma di rosa che gli copre il collo neanche, il negozio di abbigliamento doveva ancora vedere la luce e la nazionale belga era poco più che un miraggio. Ventisei mesi e 100 partite dopo, Radja Nainggolan è diverso nel fisico, nel carattere e nel gioco: molto meno presente sui social network, soprattutto con i tifosi avversari, molto più protagonista in campo, punto fermo del club e del Belgio. E lui che due anni fa, con un gol a Firenze, regalò la qualificazione Champions per la prima volta alla Roma americana, ora punta al tris.

I NUMERI – Intanto però Nainggolan si gode un importante traguardo, mercato permettendo la prossima stagione la Roma sarà la squadra con cui avrà giocato più partite (col Cagliari è arrivato a 137, col Piacenza a 74), per ora è quella che lo ha visto più volte andare in gol (9, contro le 7 della Sardegna) e fare più assist, 11. In 100 presenze ha giocato oltre 8mila minuti, in Champions League ha disputato 13 partite su 14 a disposizione, in Coppa Italia ha esordito il 9 febbraio 2014 contro la Sampdoria, in campionato finora ha saltato soltanto 8 partite, di cui 5 per squalifica.

COSTANTE – Da Garcia a Spalletti, dal centrocampo a 3 a quello a 4, dal reparto in linea a quello a rombo, Nainggolan è sempre stato un punto fermo. La Roma lo ha pagato, tra prestito, comproprietà e riscatto 18 milioni di euro, a cui dover aggiungere i soldi «caricati» su Ibarbo per non appesantire il bilancio. Una cifra importante per Trigoria ma di cui oggi, se il belga fosse sul mercato, rientrerebbe eccome, con tanto di plusvalenza. Arrivato per essere un’alternativa agli intoccabili De Rossi, Pjanic e Strootman, si è messo subito in luce, l’infortunio dell’olandese lo ha agevolato in un primo momento, ma poi è stato il punto fermo del reparto, visto che sia Daniele sia Miralem, per un motivo o per l’altro, non hanno dato, a livello di conti­nuità, lo stesso apporto.

IL CARATTERE – Apporto che Nainggolan dà anche nello spogliatoio: è uno di quelli che fa più gruppo, col tempo sta imparando anche a limare alcuni eccessi caratteriali del passato. È uno dei più attivi sui social (da qualche tempo ha un profilo anche su Instagram), ma le liti con i tifosi avversari hanno lasciato spazio alle immagini di un tenero papà e di un compagno di squadra che pubblica volentieri momenti di vita tra ragazzi, co­me la riabilitazione con De Ros­si in piscina o la passeggiata sul prato del Bernabeu con Uçan. La Roma se lo gode anche per questo e incrocia le dita: è diffi­dato, dovrà stare attento ai car­tellini contro l’Inter per non sal­tare la Lazio. Nella partita più intensa, Spalletti non ha alcuna intenzione di rinunciarci.

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