Globalizzazione giallorossa: solo 4 italiani

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Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – La globalizzazione del mondo del calcio non risparmia la Roma, che anzi è una delle squadre con il maggior numero di calciatori stranieri in organico. Nella passata stagione ci sono state partite nelle quali undici undicesimi dei giocatori schierati erano di nazionalità straniera. Per la nuova stagione, con il sempre più probabile addio di Morgan De Sanctis, saranno solo quattro gli italiani in rosa, almeno fino a questo momento: i tre romani, Totti, De Rossi e Florenzi, più El Shaarawy, per il quale ieri è stato ufficializzato il riscatto dal Milan. Con le nuove regole imposte dalla Figc le rose devono essere formate da diciassette giocatori “liberi”, più quattro giocatori formati nel vivaio e quattro in Italia. Ma non si tratta di un obbligo, ma solo un’opportunità. La Roma ha posto per un “romano” e due “italiani”, da aggiungere a Nainggolan ed El Shaarawy. Se non dovesse trovarli sul mercato si fermerebbe a una rosa di diciassette più cinque, quindi ventidue giocatori, ai quali aggiungere qualche Primavera. Il mercato sarà condizionato da questi paletti, ma non in modo rigido.

QUATTORDICI NAZIONI –  Al momento in rosa ci sono quattro italiani e giocatori stranieri in rappresentanza di quattordici Paesi, compreso il Portogallo, con il nuovo arrivato Mario Rui, acquistato dall’Empoli. Due argentini, due bosniaci, due francesi, due brasiliani, due greci, un egiziano, uno spagnolo, un olandese, un belga, un romeno, un polacco, un tedesco, uno slovacco e il portoghese ultimo arrivato. Il calcio globalizzato ha portato, nello scorso campionato, a una partita con ventidue stranieri in campo, è accaduto ad aprile, durante Udinese-Inter, con Pasquale, unico italiano, che è entrato a un quarto d’ora dal termine. La Roma è la multinazionale del pallone, con molti stranieri anche nella Primavera campione d’Italia. Nell’ultimo campionato i tesserati di altri Paesi hanno raggiunto il 55,6 per cento, più della metà. La Roma supera questa media. L’unica squadra in controtendenza è il Sassuolo, che per una precisa scelta societaria punta sui giovani italiani. Agli ordini di Eusebio Di Francesco ci sono anche Mazzitelli, Politano e Pellegrini, tre prodotti del vivaio giallorosso, ceduti a titolo definitivo con una clausola che prevede un diritto di riacquisto.

SERBATOIO – La Roma storicamente ha sempre attinto dal settore giovanile. Sono stati tanti nel corso degli anni i ragazzi che sono stati promossi in prima squadra. E molti altri giocano in serie A, con altre squadre, da Alessio Cerci a Cesare Bovo, due tra i più anziani come militanza nel massimo campionato. Il mercato è ancora lungo è la mappa della rosa della Roma può cambiare ancora, ma la storia di Sabatini insegna che si muove meglio nelle trattative con l’estero. Gli italiani resteranno pochi.

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