Giù le mani da Monchi

Fare il direttore sportivo della Roma è da sempre un lavoro pesante, giudicato quotidianamente da migliaia di persone che si basano sui risultati della squadra. Se poi ti azzardi a vendere qualcuno, l’inferno. Perché a Roma cedere un giocatore importante è vissuto come un oltraggio. Prendiamo il caso di Monchi, la figura che al momento è sotto critica. Accolto come un re per il suo passato vincente a Siviglia, perdonato per le cessioni di Salah, Rudiger e Paredes per esigenze di bilancio, ora criticato per il momento negativo che sta vivendo la Roma. Come riporta Il Tempo, nessuno ha digerito le cessioni di Nainggolan, Alisson e Strootman, a nessuno importano i motivi che hanno portato lo spagnolo a sbarazzarsi di tre pilastri giallorossi. La Roma vende per ricomprare, rispettare le regole sui bilanci e cercare al tempo stesso di essere sempre più forte. Un concetto che nessuno ha mai compreso, nonostante i risultati dal 2013 in poi diano ragione a questa strategia. Nainggolan è stato venduto per i suoi comportamenti eccessivi fuori dal campo, Alisson perché i soldi del Liverpool erano veramente tanti, Strootman perché lo stesso olandese vuole cambiare aria e perché la rosa ampia te lo permetteva di farlo. Insomma ora Monchi deve solo resistere alle critiche ed andare avanti con il suo lavoro. 

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