Gazzetta dello Sport – Ecco Gervinho. Rigenerato da Garcia. Dagli insulti ai gol in serie

Roma_Gervinho

E adesso lasciate stare youtube, il vero Gervinho è questo qui, rigenerato nella mente e nello spirito da Rudi Garcia. Alla faccia dei tanti tifosi dell’Arsenal che per i due anni spesi in Inghilterra l’hanno surclassato di insulti, prese in giro e sbeffeggiamenti vari, postando più di un filmato di ringraziamento quando è andato via, con la (presunta) carrellata dei suoi errori all’Emirates. Quello di ieri all’Olimpico (per la sua terza partita consecutiva dal via in giallorosso) è invece un giocatore meraviglioso, capace di spaccare le difese in velocità e che quando parte ha solo un difetto: va più veloce del pallone. Ma «Gervi», come lo chiamano affettuosamente i compagni, a campo aperto è praticamente impossibile da contenere. E ieri, con la Roma (c’era anche Ben Johnson, per lui foto con Totti) avanti dopo un soffio di gara, per lui è diventata in un attimo la partita perfetta.

NUMERI D’ORO Dopo la prima rete in giallorosso siglata mercoledì a Marassi (dove aveva giocato spesso anche in orizzontale, per aprire la difesa blucerchiata), ieri l’attaccante della Costa d’Avorio ha addirittura esagerato, andando a segno due volte. Due gol identici per costruzione, differenti per esecuzione finale. In entrambi Gervinho ha attaccato lo spazio in velocità, puntando l’uomo uno contro uno nello sbilanciamento difensivo: ma se nel primo ha bruciato Curci con un destro rasoterra, nel secondo l’ha infilato con un tiro a giro finito sotto il sette opposto. Poi, la sua partita è stata fatta di tante altre cose: tagli e 28 palloni giocati, meno di chiunque altro, ma quasi tutti terribilmente importanti, con 15 passaggi positivi (contro solo uno negativo), due dribbling vincenti, 3 sponde e 5 duelli vinti. Unico neo, quelle 7 palle perse, ma pazienza se poi il resto della partita è fatto di tutte quelle cose lì.

FIDUCIA GARCIA «Sappiamo che sarà una partita difficile, ma ora vogliamo battere anche l’Inter per andare sereni alla sosta delle nazionali», ha detto ieri Gervinho, che poi ha aggiunto: «Con Garcia ho sicuramente più affinità che con Wenger, con lui ci conosciamo benissimo. C’è fiducia da parte di tutti, abbiamo iniziato bene. I gol? La mia preoccupazione non era segnare, ma adattarmi al modulo e farmi conoscere dal gruppo. Davanti ci troviamo bene, con questi movimenti continui, i meccanismi sono oliati». Come a Lilla, dove nel 2011 vinse coppa e Ligue 1 con Garcia. Quell’anno Gervinho segnò 15 gol, oggi ne ha già messi in cassaforte tre e in cuor suo sogna di arrampicarsi fin lassù. «È un ragazzo che ha bisogno di fiducia – dice Garcia -, ma certe occasioni da gol le possiamo avere solo se in campo c’è lui. Certo, è uno che sbaglia anche, ma preferisco uno che durante la partita può avere tante occasioni». Detto da Garcia, che lo conosce bene, sembra quasi un’investitura ufficiale. «Con la fiducia può fare anche di più – chiude Garcia – Rispetto a quando giocava con me in Francia, ora ha anche più esperienza, aiuta anche la squadra. E poi qui si trova molto bene con gente come Totti, Ljajic, Pjanic e Strootman: è più facile anche per lui giocare con tutti questi talenti qui». Già. E da oggi basta youtube, Gervinho è tutta un’altra cosa.

 

Gazzetta dello Sport – A.Pugliese

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