Gervinho è k.o. E lo Jiangsu spinge. Stop per Acerbi

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La Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – Chissà se fa più male l’addio a Rudi Garcia o il ginocchio. Forse tutte e due allo stesso modo, dentro una settimana che cambia lo scenario intorno a Gervinho. L’ha già cambiato, altro che storie. Perché l’intoccabile è all’improvviso diventato un uomo da valutare, sul quale Spalletti è chiamato a una decisione. Cessione o no, oggi forse dipende più dallo Jiangsu che dalla Roma. Dipende, ovvero, da quanto insistente e consistente sarà il pressing del club cinese, che per il momento a Trigoria ha mandato solo segnali di interessamento.

ORE CALDE – Spalletti valuterà. Più che altro con il pensiero, perché sul campo – almeno per il momento – l’ivoriano non ce l’ha. Il ginocchio fa male, per una botta riportata nell’ultimo giorno di allenamento con Garcia come allenatore. Quella stessa sera, tra l’altro, l’ivoriano è anche passato a salutare a casa il tecnico francese, l’uomo che l’ha consacrato al grande calcio, che l’ha voluto a Roma e l’ha difeso quando tutti avrebbero voluto vederlo all’Al Jazira. Gervinho oggi non sarà nella lista dei convocati per la sfida di domani al Verona. E non è detto che ci sarà sabato prossimo, aspettando la Juventus. Perché la prossima settimana potrebbe risultare decisiva per il suo futuro. Ammesso che poi accetti di andare in Cina, perché il Marsiglia e il Porto sono candidature molto più defilate. Se davvero l’ivoriano partisse, a quel punto la Roma potrebbe portare a Trigoria sia Perotti (che arriverà in ogni caso) sia El Shaarawy: il profilo dell’egiziano non dispiacerebbe a Spalletti – c’è chi giura anche di una telefonata tra i due –, la trattativa con il Milan è di fatto chiusa (prestito a 2 milioni, obbligo di riscatto a 12) ma in stand by ormai da qualche giorno.

RICHIESTE ALTE – Detto che in uscita pare calda la pista Doumbia – su di lui lo Swansea e un club cinese –, nella giornata di ieri va registrato un pranzo di lavoro tra Guido Angelozzi, d.t. del Sassuolo, e Walter Sabatini. Si è discusso di Francesco Acerbi (oltre che dei giovani Ricci e Mazzitelli), difensore che alla Roma interessa. La replica del Sassuolo ha gelato Trigoria: 10 milioni di euro. Troppi, se è vero che Sabatini si è momentaneamente defilato anche dalla corsa per Tonelli, che pure con due milioni di meno (8) a Roma potrebbe sbarcare. In difesa l’uomo più vicino resta Adriano, che ha già detto sì. Ma resta da convincere il Barcelona ad accettare un prestito con diritto di riscatto. Non semplicissimo, Sabatini ci proverà in questo fine settimana.

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