Gerson: “La Roma è una grande squadra, mi piacerebbe lasciare il segno. I compagni mi hanno accolto bene. Ho parlato con Spalletti del mio ruolo, so che ho grandi responsabilità ma cercherò di dare il mio meglio. Ringrazio Sabatini per aver fatto di tutto per portarmi qui. A tutti farebbe piacere ricevere la 10 di Totti”

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Pagine Romaniste (F.Biafora e Y.Oggiano) – Gerson, talento brasiliano acquistato dalla Roma, ha parlato in conferenza stampa in occasione della sua presentazione. Queste le parole da Pinzolo del centrocampista, introdotto dal Dg Baldissoni:

Inizia la conferenza il dg Baldissoni:
“Oggi presentiamo un ragazzo, Gerson Santos da Silva, giovanissimo, ha solo 19 anni, ma ha già saputo conquistare un discreto prestigio internazionale. Ha esordito al Fluminense a 17 anni, ha 63 presenze e 8 gol, vanta 8 presenze con la Nazionale brasiliana under 20 ed è stato protagonista nel sub-20 in Uruguay. Diversi club mondiali hanno tentato di acquisirne le prestazioni, non soltanto spagnoli, non soltanto stranieri, è un grande onore essere riusciti a convincerlo a giocare nella Roma. La speranza è che possa continuare sulle orme dei tanti connazionali che hanno fatto la storia della Roma. Con molto piacere do il benvenuto a Gerson”.

Le tue caratteristiche tecniche quali sono? Qual è il tuo ruolo preferito?
“Sono un centrocampista, quindi mi muovo su tutto l’arco del centrocampo, mi piace fare assist e concludere in porta dalla distanza. Sono felice di essere qui, è un onore indossare questa maglia, spero di fare il mio meglio”.

Cosa era per te la Roma quando eri in Brasile? Cosa rappresenta adesso?
“E’ una grande squadra, che ha una grande tradizione con i brasiliani. Mi piacerebbe essere ricordato e lasciare un segno come tanti altri in passato. E’ un grande piacere indossare questa maglia, ora però devo dimostrare il mio valore in campo”.

Sei pronto per fare il centrocampista in Italia?
“Spalletti me ne ha già parlato, i ruoli sono diversi dal Brasile, ma cercherò di fare il mio meglio”.

Cosa ti ha convinto a scegliere la Roma invece del Barcellona?
“La Roma è una grande squadra, così come il Barcellona, per questo l’ho scelta. Non è stata una scelta così difficile, ritenevo fosse la scelta migliore per me”.

C’è un giocatore del passato al quale ti ispiri?
“Nella Roma hanno giocato Cerezo e Falcao… Quali sono le difficoltà che potrai incontrare? Falcao è stato un grande giocatore, che ha fatto la storia di questo club, ma non l’ho mai visto giocare. Difficoltà? Cercherò di fare il mio meglio e se lo farò non avrò problemi”.

Ti pesa il fatto che hai tutte queste aspettative addosso?
“Intanto ringrazio tutti per la considerazione e per gli elogi. So che ho grandi responsabilità, ma sono pronto e farò il mio meglio”.

E’ vero che che se vincerai il Pallone d’Oro il Barça potrà acquistarti?
No“.

Quali sono i tuoi obiettivi personali per questa prima stagione?
“Prima impressione dell’ambiente Roma? La Roma è una grande squadra, quindi quando si inizia una competizione lo si fa per arrivare in fondo. Primi giorni molto bene, sono molto felice per l’accoglienza, i compagni mi hanno accolto molto bene”.

Che rapporto hai con tuo padre? Perché a gennaio non hai iniziato subito a giocare in Italia?
La relazione con mio padre è ottima, parliamo molto e mi ascolta. Ho deciso di tornare in Brasile dopo dei colloqui con i dirigenti della Roma, ero contento di tornare in Brasile, ma ero già con la testa alla Roma“.

Baldissoni: “Per la Roma sarebbe stato molto complicato farlo tesserare ad un’altra squadra italiana, la soluzione migliore era quella di farlo tornare in Brasile, l’abbiamo presa insieme, senza dare troppe colpe al papà“.

Hai parlato con Totti dell’episodio della maglia numero 10 che ti avevano regalato?
“Quella maglietta è stata un regalo, un regalo che ho accettato molto volentieri, la mia felicità era massima. Ricevevo una maglia di uno dei migliori giocatori d’Europa e del mondo, a tutti farebbe piacere ricevere un regalo così bello”.

Sabatini ti ha dato qualche consiglio per questa tua esperienza? Perché la maglia numero 30?
“Vorrei ringraziare il direttore Sabatini che ha fatto di tutto per portarmi alla Roma, farò del mio meglio per non deluderlo. Il 30 perché quando ho esordito con il Fluminense è stato il mio primo numero”.

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