Gautieri: “Sono stato vicino alla Lazio, ma il cuore mi ha detto Roma. I giallorossi hanno tempo per riprendersi e recuperare terreno”

L’ex calciatore giallorosso, Carmine Gautieri, è intervenuto ai microfoni de La Signora in Giallorosso, in onda su Tele Radio Stereo. Queste le sue dichiarazioni:

La classifica rispetta i veri valori delle squadre?
Il Napoli ha grande continuità di gioco e risultati anche se ha una rosa poco completa, ha 15 giocatori che stanno facendo qualcosa di straordinario. La Juventus è completa, chi gioca e chi sta fuori fa sempre la differenza. L’Inter è migliorata tantissimo rispetto all’anno scorso ma ha perso terreno nelle ultime partite. La Roma gioca un ottimo calcio, sa cosa fare, si vede la mano di Eusebio, crea ma non finalizza. Sono convinto che si riprenderà, è una delle squadre che insieme al Napoli sa cosa fare in campo.

La Roma è la più delusa delle grandi?
Se andiamo a guardare il cammino europeo ha fatto benissimo e può andare avanti. In campionato ha perso terreno ma definirla delusa mi sembra eccessivo. La Roma ha qualche mancanza nell’organico, Pellegrini è un ottimo giocatore ma ieri abbiamo visto che quando manca Nainggolan la squadra perde tantissimo. Sono convinto che la Roma abbia tutto il tempo per riprendersi. Per come era partita tutti si aspettavano qualcosa in più.

Ai tempi in cui giocavi, la Coppa Italia era un trofeo ambito?
Sì, lo era. La Coppa Italia è una competizione importante, che ti fa valutare anche chi gioca meno. All’inizio può essere un peso, ma poi tutti vogliono vincerla.

Con il Var ti avrebbero dato quel rigore contro la Juventus?
Penso di sì.

C’è qualche allenatore che ti è risultato particolarmente antipatico?
A me erano antipatici gli allenatori che non mi facevano giocare. Io ho avuto la fortuna di giocare sempre, nessun allenatore ti tiene fuori se meriti di giocare. Se qualcuno non mi faceva giocare non mi era simpatico ma ho capito che se non giocavo qualche motivo c’era.

Sei stato vicino alla Lazio?
Sì è vero. Poi non se n’è fatto niente, il cuore mi ha detto Roma.

Sei d’accordo con chi dice che l’esterno è il ruolo più difficile da valutare?
Gli esterni non ci sono più. E’ un ruolo molto difficile perché devi saper dare equilibrio nelle due fasi.

Mancano giocatori in grado di saltare l’uomo?
Non è che mancano, non ce ne sono proprio. Se guardiamo negli ultimi anni, alcuni esterni sono stati abbassati in difesa a livello dei terzini. Non essendoci più, tutte le squadre cambiano metodo di gioco. Non si guarda più al prodotto italiano, si fatica a costruire e crescere. Oggi siamo fuori dai mondiali, questo è il risultato. Le società dovrebbero creare da piccoli i calciatori che possano fare gli esterni.

 

 

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