Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Hanno giocato insieme e hanno frequentato lo stesso corso da allenatore a Coverciano. Eusebio Di Francesco e Carmine Gautieri hanno molte cose in comune: la gavetta, il lungo cammino nel mondo del calcio cominciato a Empoli. Eusebio e Carmine si sentono ancora, e domenica l’ex attaccante napoletano gli ha mandato un sms: «Eusebio, martedì sarà l’apoteosi». Di Francesco ha tanti amici, è un tipo che aggrega e non spacca. Chi ha lavorato con lui gli vuole bene. Carmine ha le stesse idee di calcio di Eusebio, provengono entrambi dalla scuola di Zeman, con sfumature molto diverse. Gautieri è in cerca di una squadra, dopo l’infelice esperienza a Pisa: «Aspetto l’opportunità giusta con dirigenti equilibrati…».
I SEGRETI – Intanto ci aiuta a capire il revisionismo tattico che ha portato Di Francesco a incenerire il Barcellona. Dal 4-33 al 3-4-3 senza passare dal via: «All’andata la Roma era andata in difficoltà sugli esterni e il Barcellona le ha creato problemi. La Roma ha subito le situazioni offensive del Barcellona, mentre con il cambio di modulo e gli esterni più alti a centrocampo ha chiuso le fasce laterali e poi prendendoli alti li ha messi in diffi coltà . Ho visto un pressing asfissiante. Dietro ha rischiato, ha giocato anche tre contro tre, ma era un rischio calcolato, Eusebio l’ha preparata benissimo. Il Barcellona è stato costretto con Piquè a buttare la palla lunga, non si era mai visto».
L’ANALISI – E’ stato il cambio di modulo, ma anche di mentalità : «Ho visto spesso sette giocatori nella metà campo avversaria. La Roma doveva attaccare, se avesse aspettato la qualificazione non l’avrebbe recuperata più. Eusebio è stato molto bravo, ha portato Schick più vicino a Dzeko, il recupero palla è stato eccezionale. Penso che la Roma abbia fatto una partita spettacolare nelle due fasi. Nella fase di non possesso, con il Barcellona che non è mai riuscito a giocare, e in fase di possesso, quando ha messo in difficoltà sempre l’avversario. E’ chiaro che c’erano motivazioni diverse. Da una parte giocatori affamati e un allenatore preparato. Nell’arco di 180 minuti ha dato una lezione a Valverde. Anche quando Eusebio veniva criticato, l’ho sempre considerato il migliore allenatore italiano. Ha ricevuto critiche esagerate. Eusebio è lo stesso di sabato sera, quando ha perso con la Fiorentina. Roma è una piazza stupenda, Trigoria è casa mia, ma in certe situazioni ci vuole il giusto equilibrio. Eusebio vive la partita a 360 gradi, dentro è ancora calciatore e cerca di motivare i giocatori al massimo. In questo è molto bravo. Ho avuto la fortuna di allenare giocatori che ha avuto lui e mi dicono che ho il suo stesso modo di lavorare». Gautieri è convinto che Di Francesco farà molta strada: «Oggi è il miglior allenatore italiano, ma è importante che voglia migliorarsi sempre. A Coverciano si vedeva che avrebbe fatto strada da allenatore. Ora gli auguro di arrivare a Kiev».