La Repubblica (M. Juric) – La Roma supera il Sassuolo per 1-0, torna in vetta alla classifica e conferma il suo percorso impeccabile in trasferta. Ma dietro le parole di Gasperini si percepisce qualcosa di più profondo: il senso di una squadra che, pur non avendo ancora risolto il problema del gol, sta trovando una propria identità, costruita sul lavoro quotidiano e sulla crescita dei suoi interpreti.
“Sul piano tattico siamo abbastanza evoluti — ha spiegato il tecnico —. Giochiamo con tre attaccanti, a volte passiamo a quattro, altre spostiamo i giocatori da una fascia all’altra. Wesley ha fatto una grande partita: è un ragazzo che sta crescendo molto ed è davvero forte.”
Gasperini descrive così la trasformazione silenziosa della sua Roma: una squadra che forse non incanta, ma che comincia ad assomigliare all’idea che il tecnico ha in mente — fatta di intensità, duttilità e spirito collettivo.
E proprio Wesley, il 22enne brasiliano arrivato in estate dal Flamengo, ne è il simbolo più evidente: il primo dei nuovi acquisti a diventare un punto fermo nello scacchiere giallorosso



