Gasperini: «Kessie pronto per un top club»

Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Corriere Dello Sport in vista della partita di oggi contro la Roma. Queste le sue parole:

Gian Piero Gasperini, come arriva l’Atalanta al match contro la Roma?
«Direi bene. Viste le sconfitte della Lazio e dell’Inter, tutto sommato il pareggio con il Sassuolo si è rivelato un risultato positivo. Adesso però entriamo in una fase delicata del campionato e non possiamo più sbagliare».

Firmerebbe per il sesto posto?
«In questo momento no perché possiamo arrivare anche quinti o quarti. Ho fiducia in questo gruppo».

Dopo 5 giornate l’Atalanta aveva 3 punti. Si aspettava tutto questo?
«Sinceramente era inimmaginabile. Pensavo che avremmo potuto fare un buon campionato, ma arrivare a 7 giornate dalla fine con questa posizione di classifica…».

Le è piaciuto l’applauso del Dall’Ara a Totti?
«E’ stata una cosa fantastica e meritata perché Totti è un giocatore universale che “appartiene” un po’ a tutte le squadre».

Cosa manca alla Roma per vincere lo scudetto?
«Niente. Come organico è alla pari di Juve e Napoli e infatti in classifica sono molto vicine».

Cosa teme dei giallorossi?
«L’organico nel suo complesso e l’organizzazione di gioco».

Come giudica il lavoro di Spalletti?
«Assolutamente positivo. Da quando lo scorso anno è arrivato, la Roma ha disputato due stagioni importanti e, a -6 dalla Juve, è in corsa per lo scudetto perché ha pure lo scontro diretto in casa».

Lei quindi non è del partito “Juventus già campione”?
«Il campionato non è chiuso e, anche se i bianconeri sono in vantaggio e favoriti, 6 punti in 7 giornate si possono recuperare».

Dispiaciuto di giocare a Roma senza Gomez?
«Sì perché per noi è un elemento fondamentale, un riferimento per i compagni nei momenti di difficoltà. Ci avrebbe fatto comodo».

Con lei il Papu ha disputato la miglior stagione della sua carriera. Come ha fatto a “lanciarlo”?
«E’ al top per continuità di rendimento e, se in passato è stato limitato ed “emarginato” sulla fascia, adesso con la sua intelligenza tattica può giocare ovunque. Per il Barcellona sarebbe perfetto».

L’Atalanta può convincere Gomez a restare?
«Credo di sì. Dopo un’annata così, l’Atalanta dovrà spostare in avanti l’obiettivo, non partire più solo per salvarsi, ma almeno per stare a metà classifica. Se gli arrivasse la proposta di una grande, per il Papu sarebbe difficile dire di no, ma io spero che diventi il nostro giocatore simbolo per il futuro».

Borriello, Milito, Pavoletti, Niang, Gilardino, Suso, Perotti, Iago Falque, Palacio, Palladino e adesso Gomez: qual è il segreto di Gasperini che esalta sempre i suoi attaccanti?
«Il merito è di questi giocatori che sono tutti molto forti e che, reduci da stagioni problematiche, hanno trovato la forza di esplodere o di ritornare a grandi livelli».

In Italia chi esprime il miglior calcio?
«Forse il Napoli, ma anche la Roma, pur avendo meno continuità, gioca bene. Il calcio più efficace però rimane quello della Juventus».

Kessie all’Olimpico sarà condizionato dalle voci di mercato e dal suo futuro… giallorosso?
«Assolutamente no. In questo momento mi sembra che si facciano tante chiacchiere. Franck avrà forti motivazioni e giocherà la sua partita pensando solo all’Atalanta: rientra da una squalifica, a gennaio è stato fuori per la Coppa d’Africa e non ha più reso come nella prima parte di campionato. Da ora in poi confido di avere il miglior Kessie».

Chi le ricorda tra i centrocampisti del passato?
«Non sono bravo con i paragoni, ma ha una forza fisica incredibile, è giovane e ha buone conoscenze tecnico-tattiche».

E’ già da top club?
«Di sicuro. Come lui a quell’età non ce ne sono molti. E vedrete che migliorerà ancora».

Caldara diventerà il miglior difensore italiano?
«Già adesso è tra i più bravi: ha una maturità importante e sta disputando un campionato straordinario. La Juventus ha comprato un fuoriclasse».

Il suo erede all’Atalanta è Bastoni?
«Deve ancora compiere 18 anni e credo sia giusto aspettare prima di parlare di lui».

Soddisfatto per la convocazione di tanti giocatori dell’Atalanta agli stage di Ventura?
«E’ un premio alla loro stagione, ma i nostri calciatori adesso non sono più da stage: o sono da Nazionale maggiore o da Under 21. Altrimenti è bene che stiano ad allenarsi a Bergamo. Chiamare Petagna questa settimana a uno stage non ha senso».

Perché lei non ha ancora rinnovato con l’Atalanta?
«Ho un altro anno di contratto e la volontà di andare avanti insieme c’è. Ora però conta solo il finale di campionato».

Lei però è uno dei papabili per il dopo Spalletti alla Roma. E’ interessato?
«In questo periodo di voci ce ne sono un’infinità e tutte le panchine nell’ultimo mese sono state oggetto di speculazioni. Forse si è salvato solo Giampaolo che ha rinnovato (ride, ndr). Di certi argomenti è bene parlare quando il campionato sarà finito».

Quindi non è distratto dalla corte della Roma?
«No perché sono solo voci».

All’Olimpico contro i giallorossi lei ha sempre perso. Stavolta l’Atalanta può fare un’impresa come all’andata?
«Se giocassimo a Bergamo sarebbe più facile. Ho rivisto l’incontro di novembre ed è stato il migliore della nostra stagione perché abbiamo vinto contro una bella Roma grazie a una ripresa perfetta».

Se c’è una… giustizia calcistica l’Atalanta arriverà in Europa?
«La giustizia calcistica ce la dobbiamo conquistare e ci servono ancora tanti punti. Non arrivare in Europa sarebbe una piccola grande delusione».

Ha già iniziato a studiare la “Papu dance” per rispettare il voto fatto in caso di Europa League?
«Mi sembra una roba facile, non impegnativa. Pensavo a una coreografia da “Ballando con le stelle” e invece ce la posso fare».

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