Il Messaggero – Nella notte del turnover quello di Garcia vale di più

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È stato il turn over il grande protagonista del programma infrasettimanale. Tra necessità e vezzo un po’ tutti gli allenatori vi hanno fatto ricorso, non solo quelli delle cosiddette “grandi”. Certo, non tutti hanno avuto la stessa efficacia. Proprio per questo, risultati alla mano, è stato un mercoledì interessante, non banale, a cominciare dalla coppia di testa. Juventus e Roma sono ancora insieme, il valore dei loro successi e delle rotazioni effettuate da Allegri e Garcia hanno un peso differente. La Juventus aveva il compito più agevole, Pogba e Tevez sono stati lasciati in panchina a riposare, e il ritorno a tempo pieno di Vidal è stato decisivo nel liquidare il Cesena.

 

Ben diverso il compito della Roma e quindi il valore del suo successo. La squadra di Garcia, grazie alla perla di Pjanic, ha ottenuto tre punti pesantissimi in una gara che quasi stava buttando, pur avendola avuto in pugno fin dall’inizio. I cambi sono stati tanti, eppure il gioco non ne ha risentito e la superiorità tecnica è stata netta. Questo è il dato del successo di Parma. La marcia di avvicinamento al 5 ottobre prosegue.

 

Intanto turn over o no, i problemi del Napoli si amplificano. Il pareggio casalingo con il Palermo, che ha rimontato per ben due volte, sanciscono la crisi e la confusione di allenatore e squadra. Non si tratta più solo di errori difensivi. La squadra di Benitez abdica dal ruolo di terza forza del campionato, quello che può ricoprire l’Inter di Mazzarri. Ai neroazzurri mancano ancora personalità e intraprendenza ma la squadra è quadrata, con qualità offensive notevoli. In crisi d’identità sembra la Fiorentina, anche lei protagonista mancata come il Napoli. A Montella, però, le attenuanti non mancano. Protagonista di un ampio turn over anche la Sampdoria. Da come è partita la formazione di Mihajlovic merita attenzione e rispetto, può essere una piacevole sorpresa del campionato.

 

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