Garcia, questione Capitale: “Milano ha il primato morale? Daremo luce alla nostra città”

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La Stampa (G.Buccheri) – Il primo esame l’ha superato a pieni voti: blitz da tre punti a Firenze domenica scorsa e primo posto in classifica, puntellato, poi, con il successo nel turno di metà settimana contro l’Udinese all’Olimpico. Questa sera, la Roma di Rudi Garcia cerca un bis che sa un po’ di laurea perché un’eventuale vittoria anche sotto i riflettori di San Siro assegnerebbe ai giallorossi di diritto la prima fila nella corsa scudetto.

Sulle ali si vola – Garcia, tecnico romanista, guarda ai centimetri nerazzurri e non si spaventa. «L’Inter – spiega – prende pochi gol perchè hanno qualità sul piano fisico: gli basta segnarne uno per trasformarlo in una vittoria da tre punti. Li abbiamo studiati bene, giocheremo il nostro solito calcio…». Già, il calcio della Roma. Ben riconoscibile al primo anno di Garcia in panchina (quello dei dieci successi di fila in avvio), un po’ meno alla seconda avventura, nuovamente efficace adesso: De Rossi e soci hanno ripreso a volare sulle ali, dove Salah e il rigenerato Gervinho non lasciano speranze a chi li insegue.

La Roma corre in campionato (15 i punti nelle ultime 5 sfide), meno in Champions (decisivo sarà battere il Bayer Leverkusen mercoledì all’Olimpico) e aspetta le magie sotto porta del suo attaccante di peso, Edin Dzeko, fermo alla rete alla Juve il 30 agosto scorso. “Arriverà il suo momento anche per i gol: Dzeko – spiega il tecnico – è prezioso per la squadra per i movimenti, le sponde, la personalità”.

Pjanic una delle chiavi – A San Siro, per Garcia, c’è solo un dubbio di formazione: De Rossi, non al meglio, tiene in ansia il tecnico francese. Per il resto la squadra è fatta, con Pjanic osservato speciale sulle punizioni. «Milano capitale morale visto che il momento che sta vivendo la Capitale? Noi – sottolinea Garcia – ci occupiamo di calcio, ma ovviamente vogliamo portare in alto non solo i colori della Roma, ma di Roma: saremo contenti se un giorno potremo darle un po’ più di luce…».

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