Garcia non conosce vergogna

01-bologna-roma-garcia

Tuttosport (S.Carina) – Le scuse le ha presentate la società. Rudi Garcia, a domanda diretta («Baldissoni si è scusato con i tifosi per la gara di Barcellona, lei si sente di fare lo stesso?) ha preferito parlare d’altro. Più o meno come se una persona incrociata per strada chiedesse «Che ore sono?» e la risposta fosse «Grazie, non fumo». Per carità, cospargersi il capo di cenere per una partita di calcio può sembrare eccessivo e forse, a pensarci bene, lo è. Tuttavia in un momento del genere, con la Curva Sud in polemica aperta con la società, l’appeal del francese ha perso colpi. La Roma viene da una sconfitta umiliante e per la gara di oggi si annuncia il solito Olimpico in “formato acquario” (continua, infatti, la protesta contro la divisione delle curve): un minimo di scaltrezza in più non avrebbe guastato. Anche perché più trascorrono le settimane e più ascoltare Garcia diventa un film già visto.

Uno slogan dietro l’altro: «Siamo in corsa su tutto», «siamo combattenti e guerrieri», «abbiamo il destino nei nostri piedi», «si riparta dai tre punti». Florenzi ha parlato di partita preparata male e lo chiama in causa? «Lo siamo tutti», la sua replica. Come se nulla fosse accaduto. Come se bastasse una vittoria contro l’Atalanta per dimenticare l’umiliazione del Camp Nou e i 38 gol già subiti in questa stagione tra campionato e Coppa. Dubbi e perplessità Parole che non convincono più. O perlomeno hanno minore presa di una volta sulla tifoseria quando Rudi era visto e si autodefiniva «capobranco». Basta scorrere i commenti alla conferenza stampa di ieri inserita sul profilo Twitter del club: non c’è una parola a favore del tecnico. Se l’obiezione è che il tifoso inevitabilmente è umorale, meno lo sono la dirigenza e lo spogliatoio. Anche qui le perplessità esistono. Venerdì Baldissoni ha detto chiaramente che alla fine dell’anno «ognuno sarà responsabile dei risultati ottenuti».

Qualche settimana fa Sabatini, anche se con il sorriso sulle labbra, ha pur sempre ammesso che «non sempre condivido quello che fa Rudi» (riferito al mancato impiego dei giovani: a tal proposito, Ponce va ko per 4 mesi a causa di una lesione del legamento crociato anteriore). E se parlare di squadra (o parte di essa) contro il tecnico sarebbe sbagliato e scorretto, dopo tre anni l’idea su Garcia è abbastanza chiara: buon motivatore, ma non eccelso sotto l’aspetto tattico. Vietato improvvisare Un esempio? La decisione di giocare con la difesa così alta contro il Barcellona ha subito destato perplessità. La motivazione fornita dal tecnico è stata la seguente: senza Gervinho e Salah, difendere bassi sarebbe stato inutile perché poi non sarebbe stato possibile sfruttare la velocità dei due africani in contropiede. Meglio alzarsi, accorciare il campo per sfruttare Dzeko e provare a metterli in fuorigioco. Il problema è che, a questi livelli, non si può improvvisare. E non bastano nemmeno 2-3 allenamenti. Si è visto in partitache i calciatori non avessero digerito i dettami tattici. E anche dopo, quando Keita prima di salire sul pullman si è intrattenuto a lungo con il video-analyst Beccaccioli.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti