Garcia furioso con Rocchi: «Era una parodia di calcio»

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La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Allarme rosso: il violino porta pioggia. «E’ stata una parodia del calcio, non una partita ma una lotteria», fa Rudi Garcia. Parole dirette sempre a lui, all’uomo del violino di 13 mesi fa, a quel Gianluca Rocchi che ha permesso di giocare un match che la Roma tutta avrebbe voluto rinviato prima e sospeso poi. Chissà cosa accadrà la prossima volta. Se non è musica, è temporale, vien da dire. Per il violino allo Juventus Stadium Garcia si beccò un’espulsione. Stavolta peggio. Stavolta «no scusate, di calcio non parlo. Fatemi qualsiasi domanda, tanto la risposta sarà sempre la stessa: una parodia, niente di più».

PROTESTA – Allarme rosso, ma stavolta non c’entra il cartellino. Stavolta è la pioggia e un terreno di gioco che per la Roma non era praticabile. Prima del match, sia l’allenatore sia i dirigenti giallorossi hanno spinto Rocchi a un sopralluogo. Non è un caso che Fichaux e Bompard, i collaboratori dell’allenatore francese, siano entrati in campo per testare le condizioni del terreno. Subito dopo, ecco l’ingresso di Rocchi: qualche rimbalzo, poi l’ok alla partita. Solo a quel punto la Roma è entrata in campo per il riscaldamento. Ma in casa giallorossa non si sono arresi: anche durante il match e nell’intervallo hanno provato a far cambiare idea a Rocchi. «Abbiamo chiesto all’arbitro di non giocare – conferma Garcia -. Questo non è calcio. E’ stato waterpolo con i piedi. Per giocare il pallone dovrebbe rotolare e rimbalzare in tutte le zone del campo, invece qui in diversi punti non era così. Non è stata una partita, ma una lotteria: poteva uscire qualsiasi risultato, è venuto fuori un pareggio, avanti così. Ma di tecnico non c’è stato nulla, solo due squadre che provavano a lanciare il più avanti possibile il pallone. A Rocchi abbiamo chiesto a lungo di sospendere il match. Sarei stato d’accordo a farlo sul 2-1 per noi e rigiocare tutto il match dall’inizio, su un terreno normale. C’è solo una notizia positiva: nessuno si è fatto male, è già tanto».

LA STOCCATA – La risposta al francese è arrivata dal collega Roberto Donadoni. Non una sviolinata, ma una stoccata: «Anche a noi piace giocare palla a terra – ha detto il tecnico di Bologna – Ma dal momento che l’arbitro ha deciso di giocare, stop, fine delle discussioni. Il resto sono chiacchiere da bar. Non commento quello che dicono gli altri, però un po’ mi viene da sorridere. Bisogna sapersi adattare a qualsiasi tipo di campo». Eppure pareva una giornata diversa. Eppure le polemiche parevano messe da parte: ingresso in campo sulle note della Marsigliese, con la bandiera francese proprio davanti agli occhi di Garcia. «E’ stata una grande iniziativa». Pioveva pure in quel momento, sì. Ma almeno non c’era di che lamentarsi.

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