
Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – La crisi della Roma non si arresta più. Pallotta da Boston non sa trovare una spiegazione a questo declino. La squadra giallorossa ha collezionato tre punti in sei partite, la partecipazione alla prossima Champions è a grave rischio. Il presidente è deluso dalla squadra. Il suo ritorno nella Capitale era previsto per aprile, ma forse visto come stanno andando le cose potrebbe anticipare il suo viaggio in Italia. Pallotta non sa spiegarsi questa sconfitta, il periodo difficile che dura da troppe settimane. Anche la contestazione, che non ha risparmiato altri dirigenti, conferma il periodo nero della Roma. Ma non è in discussione la posizione dell’allenatore. La società è rappresentata dall’amministratore delegato Umberto Gandini che non nasconde le difficoltà della squadra. «E’ un periodo più lungo di quanto potevamo aspettarci, la squadra ha smarrito le certezze e i risultati negativi hanno portato maggiore insicurezza. Dobbiamo ricompattarci per ritrovare i risultati che ci hanno permesso di raggiungere la qualificazione in Champions, che sicuramente ci ha tolto qualcosa in lucidità. Vogliamo assolutamente dare un cambio di rotta. Partendo dai dettagli e dal quotidiano, dall’attenzione a tutto, dalla consapevolezza che siamo una grande squadra costruita per avere successo, e le prestazioni devono tornare ad essere quelle per le quali la rosa è stata costruita».
RIPARTIRE – Gandini prova a trovare qualche spiegazione: «Abbiamo patito più di altri la pausa strana di quest’anno, perché credo che una squadra con molti giocatori stranieri che hanno passato le festività con le famiglie abbia avuto scompensi. Anche il risultato contro l’Inter ci ha tolto certezze, come la gara contro la Samp. Il problema è da affrontare tutto insieme, non possiamo essere questi e confidiamo di riprendere le redini della stagione. Bisogna risolvere i problemi da subito. Siamo sempre attenti a quello che succede tutti i giorni dentro Trigoria. Mettiamo la nostra professionalità al servizio dei giocatori e loro devono fare lo stesso. Non cambiamo la nostra politica, abbiamo avuto un momento difficile tra Natale e Capodanno e abbiamo parlato con la squadra, non abbiamo avuto la reazione che ci aspettavamo e adesso i giocatori hanno gli ingredienti per ritrovare la via giusta. Confidiamo nell’allenatore e nella squadra. Bisogna essere consapevoli della nostra forza: l’unica ricetta è zitti e pedalare». Gandini ha fatto riferimento alle parole di Di Francesco sul mercato: «Abbiamo un piano e un budget che stiamo rispettando, le trattative ci sono per tutti. Ma il mercato non è un alibi, il problema si è verificato da prima della pausa natalizia». La contestazione dei tifosi non ha risparmiato nessuno. Gandini risponde così: «La Roma non è un gioco, è chiaro. Stiamo crescendo come società, abbiamo scelto un allenatore fortemente voluto e sosteniamo una rosa all’altezza. Dobbiamo parlare il meno possibile e fare in modo di uscire da questa situazione». L’ad ha anche parlato dell’affare Dzeko: «Le offerte ci sono e si valutano e se ne parla, poi bisogna essere sempre d’accordo almeno in tre per fare un trasferimento, le due società e il giocatore. A volte anche altre parti che gravitano intorno al giocatore. Quindi è difficile dire come finirà».
L’ERRORE DEL CAPITANO – Florenzi ha sbagliato il rigore che avrebbe potuto cambiare la partita. Il capitano è realista e chiede scusa: «Mi assumo le responsabilità. Ho sbagliato, amen, potevamo fare meglio dopo. Purtroppo siamo in un tunnel in cui non si vede luce, uno spiraglio. Creiamo tanto, dobbiamo girare la ruota e lo faremo presto». Le voci di mercato hanno condizionato la squadra? «Non credo, questa partita potevamo sbloccarla prima. Non è successo, ci prendiamo questo risultato e i fischi, cercando di andare avanti a testa alta». I tifosi hanno chiesto ai giocatori di andare sotto la curva. Questo non è successo: «Anni fa ci hanno detto di questa regola, che non possiamo andare sotto la Curva. Non voglio sottrarmi ai fischi, capiamo il momento e siamo noi per primi ad essere tifosi della Roma. Meritiamo i fischi, la nostra amarezza è la loro. Dovevamo avere più rabbia nel primo tempo, siamo partiti molli».
