Corriere dello Sport – Ama l’arte e la letteratura. E cucinare per i compagni

Il soprannome di  el Pintita , gli fu affibbiato da Ramon Maddoni, direttore delle giovanili del Boca Juniors, che lo rimproverò perché perdeva ore dietro i suoi lunghi capelli.  «Ehi bellezza  (pintita appunto, ndr) smettila di pensare ai capelli e corri…» fu il richiamo del suo allenatore: da quel giorno, anche per tutti i compagni di squadra, diventò  pintita . Capelli lunghi che tra l’altro, insieme al passo lento, al ruolo e alla grande tecnica, (…)

STORIAFernando Gago nasce il 10 aprile 1986 a Ciudadela, quartiere di Buenos Aires. Cresciuto con la maglia del Boca Juniors, club che infatti lui stesso considera una seconda casa, ha debuttato tra i professionisti il 5 dicembre del 2004, a 18 anni, nella vittoria contro il Quilmes (1-0). Nel 2005, con la maglia dell’Argentina Under 20, vinse il Mondiale di categoria nei Paesi Bassi, in compagnia di Messi e Aguero. E nel 2007 fu proprio l’attuale direttore generale giallorosso, Franco Baldini, nel piano di ringiovanimento del Real, a volerlo a Madrid. Su Gago, a quei tempi, c’era anche il Milan. Le stagioni di Madrid, per Gago, non sono state fortunate, soprattutto per via degli infortuni che lo hanno a lungo tenuto lontano dal campo. (…)

AMORE – Lo scorso luglio, nel sontuoso scenario del Salone del Tattersal di Buenos Aires, davanti a quattrocento invitati tra i quali anche il napoletano Ezequiel Lavezzi, Gago ha sposato la tennista Gisela Dulko, abituale compagna di doppio della nostra Flavia Pennetta, con la quale ha trionfato nell’ultimo Open d’Australia. Fernando e la connazionale sono diventati inseparabili dopo essersi conosciuti in occasione dei Masters Series di Madrid del 2009. Sport e arte, è la ricetta del loro amore. Appassionato di arte e letteratura, anche quando era appena arrivato a Madrid (…)

COLONIA – Gago a Roma è diventato parte integrante della colonia argentina. Proprio a casa sua Heinze, Osvaldo, Burdisso e Lamela hanno trascorso la serata organizzata per far ambientare e sentire maggiormente a casa il più giovane del gruppo, Lamela appunto. Menù chiaramente a base di asado, cucinato dagli uomini (Heinze, Burdisso e Lamela erano accompagnati da mogli e fidanzate). Ha tre cani, due dei quali sono stati portati a Roma. Ragazzo tranquillo, tutto casa e pallone, a Roma sta riuscendo a farsi apprezzare sia come uomo che come calciatore.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

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