Frongia conferma: «Rinascita Flaminio. Progetto coi Nervi»

La Gazzetta Dello Sport (R.Parretta) – Come preannunciato dalla Gazzetta dello Sport sabato scorso, lo stadio Flaminio, casa dell’Italia del rugby fino al 2012 e poi lasciato, abbandonato e ridotto a un rudere, finalmente vede la luce della rinascita in fondo al tunnel. Ieri l’assessore allo Sport del Comune, Daniele Frongia, ha ribadito quanto detto alla Gazzetta con un messaggio via Facebook: «In questi giorni insieme alla Pier Luigi Nervi Project Association e all’ Università Sapienza di Roma abbiamo depositato la domanda per il Grant Keeping It Modern della Getty Foundation per studiare lo stato dell’arte dell’impianto e capi Serie ARD al campionato all’Europa League per i quali lavori sono necessari. Stiamo ricevendo molte idee da soggetti privati e pubblici per il Flaminio. Valuteremo ogni proposta. Stiamo studiando la soluzione migliore. Vogliamo restituire ai cittadini il Flaminio al più presto».

GARANZIA NERVI – La conferma del coinvolgimento della famiglia Nervi è una garanzia preziosa e fondamentale per il buon esito della sfida. Proprio il mancato coinvolgimento della famiglia del grande architetto, che creò quella che è di fatto un’opera d’arte mirabile, aveva bloccato negli anni passati ogni progetto di riqualificazione dello stadio inaugurato nel 1959. Adesso piovono progetti e il Comune si muove per reperire i soldi necessari. La Federazione Italiana Rugby, insieme al Coni, non sono i soli, a quanto scrive Frongia, ad aver presentato una proposta. Ma senza dubbio uno stadio che è entrato nella storia del Sei Nazioni, ospitando il primo match assoluto del Torneo, ha una sua vocazione naturale al rugby. Non resta che attendere la risposta della Getty Foundation. Qualcosa, finalmente, si muove.

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