La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Il giorno in cui la famiglia statunitense aveva acquistato la Roma – il 6 agosto 2020 – la squadra giallorossa veniva eliminata dal Siviglia con un perentorio 2-0 nel quarto di finale Europa League giocato in partita secca nella coda di quella stravagante stagione indirizzata dalla pandemia di Covid. In ogni caso, la nuova proprietà della Roma ha inaugurato un nuovo modo di portare avanti quello che è – e resta – un business, provenendo d’altronde da un universo lontano come quello statunitense. Alle nostre latitudini non eravamo abituati a vedere degli imprenditori iniettare fiumi di denaro in una loro azienda senza cercare neppure un bagliore delle luci della ribalta. In tre anni, le parole che hanno concesso ai media restano quelle del primo giorno: zero o giù di li.

 Il progetto che stanno portando avanti ha anche un connotato diverso rispetto a quelli che abbiamo imparato a conoscere alle nostre latitudini.

Potremmo parlare di una sorta di “meling pot” di esperienze internazionali che, evidentemente, proprio a livello internazionale trova le sue maggiori soddisfazioni. Una presidenza statunitense si affianca infatti a un vertice tecnico portoghese.

Più o meno l’opposto di come opera José Castro, presidente del Siviglia. E la dimostrazione è anche a livello comunicativo. Tanto i Friedkin amano il basso profilo, quanto Castro ieri parso euforico e convinto.  “Non sono scaramantico. Penso che meritiamo questa coppa per tutto quello che abbiamo passato negli ultimi mesi. Dobbiamo vincerla, è necessario. La Champions League dà prestigio, fa rivalutare i giocatori e, soprattutto, porta denaro. In ogni caso non ho paura di niente, ho vissuto di tutto nel calcio. Penso che vinceremo, ne sono convinto come tutta la squadra. Rispettiamo la Roma, ma abbiamo in testa la vittoria. Abbiamo dato tanto all’Europa League e dobbiamo ricevere il massimo”.

La differenza, in fondo, è tutta qui: il silenzio e il tuono. Per questo stanotte a vincere sarà – oltre che una squadra – anche uno stile.