Frattesi e quel derby vinto a Trigoria

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La Gazzetta dello Sport (F.Oddi) – Quando la Lazio mise in lista di svincolo Davide Frattesi, alla Roma furono ben contenti: i Giovanissimi giallorossi, classe 99, avevano vinto lo scudetto da poco, i biancocelesti erano arrivati tra le prime 8 e il ragazzo che stava per prendere la strada di Trigoria era il loro capitano. Doveva essere un ottimo rinforzo, è andato oltre: due giorni fa, nell’amichevole di Ferentino tra Italia e Spagna Under 17, è partito dal via con la maglia numero 8, in una squadra che a marzo si giocherà l’accesso agli Europei.

QUANTI GOL – Ma la promozione in azzurro è il coronamento di una stagione perfetta con la Roma: sta trascinando gli Allievi Nazionali, che nell’ultimo turno affrontavano il Napoli, secondo, e battendolo 1-0 sono saliti a +8. Il gol di domenica lo ha segnato Antonucci, ma Frattesi quest’anno ha dato un bel contributo: 15 gare su 15 da titolare e 7 gol. Un’enormità, per uno che nel 4-3-3 di Alessandro Toti gioca interno destro di centrocampo. «Ma a me piace inserirmi in avanti — spiega il ragazzo in azzurro —. Sono predisposto alla corsa, ai rientri e al sacrificio. E che il mio idolo è Kevin Strootman. Qui in Nazionale ho giocato esterno sinistro in una linea a 4, ma ogni tanto uno di noi avanza e il mister mi chiede di fare la terza mezzala. Una soddisfazione essere qui: avevo fatto un primo stage con l’Under 15, ma convocazioni vere e proprie non erano arrivate, almeno fino a quest’anno».

DA FIDENE A TRIGORIA – E quest’anno è arrivata anche l’esordio in Primavera, il 12 dicembre a Latina, a 16 anni e 2 mesi, precedendo il suo capitano negli Allievi, Andrea Marcucci, pure lui a Ferentino con l’Under 17. A regalargli l’esordio di Latina, tra le altre cose, la convocazione in prima squadra di Di Livio, una sua vecchia conoscenza. «Sono di Fidene — racconta Frattesi —, sono stato tre anni al Delle Vittorie, la scuola calcio di suo padre, Lorenzo ogni tanto veniva sul campo e ci faceva vedere qualcosa. Poi un anno al Fidene e sette alla Lazio, ma alla fine c’erano vedute diverse, nel 2014 sono andato via. E il settore giovanile della Roma, davvero non si può rifiutare».

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