Totti: “La Roma mi è cresciuta nel sangue, è un legame inspiegabile

Nel programma “Legends Road” su DAZN, Francesco Totti ha ricordato l’impatto del Milan di Arrigo Sacchi, pur ribadendo il suo legame indissolubile con la Roma.

“Quel Milan non giocava a calcio. Lo ricreava da zero. Il Milan di Sacchi non era una squadra come le altre: era un terremoto. Un lampo improvviso che squarciava il cielo del pallone. Avevo dodici anni quando quella possibilità assunse un volto. Si presentò alla mia porta Ariedo Braida, con modi gentili e parole misurate. Non cercava di convincermi dicendo che quella era l’unica occasione della mia vita. Mi disse qualcosa di molto più forte:

Forse non è l’unico treno, ma è quello che ti porterà più lontano.’”

Totti ha poi sottolineato il suo legame eterno con i colori giallorossi:

“La Roma è entrata in me prima ancora che capissi cosa fosse l’amore per una squadra. Mi è cresciuta nel sangue, nelle ossa, nei silenzi e nelle gioie. È un legame che non si può spiegare: si sente e basta.”

Eppure, davanti al Milan di Sacchi, l’ex capitano romanista ammette di essere rimasto scosso:

“Non conquistò il mio cuore, quello era già impegnato, ma conquistò la mia mente. Non mi fece cambiare fede, ma mi fece trattenere il fiato. Non era amore. Era stupore. Era rispetto. Quel Milan non è mai stato la mia casa, ma mi ha insegnato che il calcio può essere poesia, coraggio, rivoluzione. E certe rivoluzioni non si dimenticano.”

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