Il Messaggero – Roma, rebus al centro

Cinque uomini per tre maglie a centrocampo. A Pescara, domani, la Roma recupera Tachtsidis, assente contro il Torino per squalifica, alla pari di De Rossi (fermo per altre due partite), ma la presenza dal primo minuto del greco non è certa. Anche se Panagiotis è l’unico dei cinque a essere un centrale di professione. La buona prova offerta da Michael Bradley in quel ruolo, lunedì scorso contro la squadra di Giampiero Ventura, non può essere trascurata. E questo apre il campo a più di una ipotesi.

Prendiamo Miralem Pjanic, autore di due reti nelle ultime due partite. Possibile che il boemo rinunci ad un giocatore così ispirato? Complicato pensarlo, anche se tutto può accadere. Il bosniaco contro il Torino ha giostrato da intermedio di destra, con Alessandro Florenzi dall’altra parte e, come detto, Bradley centrale. Con quel terzetto, le cose non sono andate male, ma sono andate meglio quando al posto dell’esausto Florenzi è entrato il brasiliano Marquinho. Da zeroazero, la partita si è portata in fretta sul dueazero per la Roma. Un caso? Nessuno può assicurarlo. Marquinho ha avuto un impatto fortissimo sulla partita (ad esempio, ha rimediato il discusso calcio di rigore), ha lasciato tracce importanti sulla prestazione e sul risultato della Roma ma resta da verificare la sua capacità di essere altrettanto decisivo se impiegato dal primo minuto e non da subentrante. Nel caso in cui dovesse partire titolare (cosa accaduta in questo campionato solo una volta), Marquinho giocherebbe sicuramente da intermedio a sinistra. Di fatto, nella posizione ricoperta finora da Florenzi. Si prospetta, dunque, un turno di riposo per il neo azzurro di Cesare Prandelli? Possibile, ma – visti i precedenti – poco probabile, dato che Zeman l’ha eletto intoccabile nel centrocampo della Roma. E, poi, va detta un’altra cosa: se Dodò dovesse essere indisponibile (ieri si è fermato per un affaticamento muscolare) con Balzaretti spostato a destra (Piris non sta benissimo, Taddei è fuori causa), Marquinho sarebbe l’unica soluzione praticabile per il ruolo di esterno basso a sinistra.

Con Bradley nella posizione di centrale, la Roma è stata più equilibrata e più coperta davanti alla difesa. Lo statunitense ha tamponato molto lateralmente e, per far questo, non è stato presente nella fase di costruzione della manovra: Zeman, a fine partita, l’ha elogiato pubblicamente, ma la stessa cosa aveva fatto con Tachtsidis salvo poi lasciarlo in panchina nel derby. Di certo, le interpretazioni che Bradley e il greco danno al ruolo di centrocampista centrale sono molto diverse e tutto sta a capire se Zeman per domani vuole una Roma più difensiva o più propositiva. Nel caso in cui recuperasse Tachtsidis, aumenterebbero le probabilità di un’esclusione di Pjanic visto che Bradley troverebbe spazio da intermedio di destra.

Un gran bel rebus, in sostanza. La soluzione più semplice («Squadra che vince, non si cambia», recita un antico proverbio) sarebbe confermare il terzetto di lunedì sera, ma i numeri dicono che Zeman ha modificato o è stato costretto a modificare quasi sempre il volto del centrocampo (De Rossi-Tachtsidis-Florenzi il terzetto più gettonato: tre volte). Ogni ipotesi è buona. L’unica certezza è che De Rossi non ci sarà, visto che dovrà scontare altre due giornate di stop per la squalifica rimediata dopo il derby. A proposito di De Rossi, va registrata una battuta di Carlo Ancelotti, allenatore del Psg. «Pato con noi non potrebbe giocare la Champions, mentre De Rossi sì». Il mercato di gennaio non è così lontano, la verità sul futuro di DDR è sempre più vicina.
Il Messaggero – Mimmo Ferretti

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti