Corriere della Sera – Il bello dell’abbondanza, adesso Zeman deve scegliere

Goicoechea? De Rossi o Tachtsidis? Pjanic o Lamela? Destro o Osvaldo? Sono solo quelli più evidenti, ma i ballottaggi per la gara contro il Chievo, domenica alle 15 dopo tante notturne, sono anche di più. L’equilibrio faticosamente raggiunto nelle ultime settimane—contro il Siena e contro la Fiorentina per la prima volta è scesa in campo la stessa formazione — rischia di essere messo a dura prova dall’abbondanza che Zdenek Zeman dovrà fronteggiare. «Per decidere la prossima formazione della Roma ci vorrebbero le primarie», è una delle battute che circolano negli ultimi tempi e che non si allontana troppo dalla realtà, visto l’organico giallorosso.

Meglio l’abbondanza dell’emergenza, amano ripetere tutti gli allenatori,ma il tecnico boemo per la prima volta in carriera può scegliere davvero tra due (in alcuni casi anche tre) giocatori per ogni ruolo. Il dubbio numero 1, nel senso del ruolo, è quello tra Maarten Stekelenburg e Mauro Goicoechea. L’olandese contro l’Atalanta si è comportato come deve fare il portiere di una grande squadra: è stato spettatore per circa 80 minuti e autore di due grandi parate nel finale di partita. Prima dell’infortunio di Parma (31 ottobre) il titolare era lui, Goicoechea però si è dimostrato affidabile (derby a parte) ed ora la concorrenza è reale. A centrocampo la situazione è ancora più ingarbugliata. La prima discriminante è Miralem Pjanic: intermedio in mezzo al campo o esterno nel tridente offensivo? Partiamo dal presupposto che in questo momento è il romanista più in forma — insieme a Francesco Totti — e quindi difficilmente Zeman rinuncerà a lui. Il suo posizionamento in campo avrà effetti sui componenti di due reparti. Se il boemo lo confermerà nel ruolo di Erik Lamela, allora si libera un posto a centrocampo, dove potrebbe essere riproposto il trio Bradley-Tachtsidis- Florenzi, oppure potrebbe ritrovare spazio dal primominuto Daniele De Rossi: un po’ perché contro l’Atalanta ha fatto bene e un po’ perché di solito il Chievo arretra sulla trequarti uno degli attaccanti e potrebbe servire un regista più di contenimento rispetto al greco.

In avanti la situazione può sembrare solo in apparenza più fluida, perché le coppie sono definite, ma le scelte sono comunque complicate. L’unica certezza sembra essere Totti, sempre titolare in campionato. Per il ruolo di centravanti è meglio l’Osvaldo nervoso (ieri è nata la sua seconda figlia, Maria Helena) che però segna 3 gol ogni 4 partite oMattia Destro, che sembra aver smaltito la doppia contusione rimediata contro l’Atalanta ed è tornato a disposizione? E a destra meglio Pjanic o Lamela, che prima dell’infortunio con il Torino volava? Ieri Zeman ha provato un tridente con il bosniaco e Destro, ma i ballottaggi si risolveranno solo a ridosso della gara con il Chievo, in cui i giallorossi dovranno fronteggiare un doppio pericolo: quello «giallo» per i diffidati Castan, Lamela, Bradley e Pjanic (sabato prossimo c’è ilMilan all’Olimpico) e quello «rosso». Arbitrerà Bergonzi che nelle ultime uscite ha espulso 2 volte Stek (contro la Juve e la Lazio lo scorso anno) e una Osvaldo (con l’Inter a San Siro). Precedenti poco tranquillizzanti.
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

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