Fonseca: “In poco tempo è possibile vincere qualcosa. Ho pensato di venire qui vedendo l’Olimpico con lo Shakhtar” – VIDEO

Dopo un periodo di appannamento, la Roma di Paulo Fonseca si stava riprendendo prima che il Coronavirus fermasse il calcio. L’allenatore portoghese è riuscito per larghi tratti della stagione a far giocare molto bene la squadra. Queste le sue parole a TeleRadioStereo:

Il calcio avrebbe potuto riprendere gli allenamenti?

Per me si. E’ difficile capire perchè possiamo andare a correre nei parchi, dove ci sono molte persone e non capisco perchè non ci possiamo allenare a Trigoria o dove abbiamo tutte le condizioni per fare un lavoro individuale. Abbiamo 3 campi che possiamo dividere i giocatori. E’ più sicuro di andare al parco con tante persone, con una confusione che è naturale che ci possa essere. Per me è difficile, anche perchè noi ci siamo preparati per controllare i giocatori con tutte le regole che in questo momento dobbiamo avere. A Trigoria abbiamo tutte le condizioni invece di correre nei parchi con la squadra. Questa è la mia opinione.

Vorrei conoscere più il personaggio Fonseca. Quando sento parlare lei di Roma mi si accende l’emozione…

E’ vero, sono innamorato della Roma e non solo del club, ma anche della città. Per me è un sentimento unico che ho della Roma e della città. Mi piace tanto la città, penso che non posso parlare molto perchè tutti noi sappiamo che Roma è una bella città, ma più bella del mondo. Quello che vivo coi tifosi, con l’atmosfera, è unico. Dobbiamo capire che in questo momento il club è molto organizzato con un’atmosfera molto positiva. Abbiamo persone molto competenti che lavorano nel club in tutti i settori. Questo non è facile da trovare per un allenatore ed è per questo che a me piace tanto la Roma e la città. Dopo devo dire che per me quando vado in città le persone sono fantastiche con la mia famiglia. Sono molto grato e sono orgoglioso di stare qui ed essere l’allenatore di questo grande club.

Quanto sarebbe importante ricominciare il calcio dal punto di vista sociale? Magari anche non in questo campionato…

Si in questo momento è importante. Abbiamo questa situazione difficile e penso che la Roma possa aiutare a dimenticare questo vero problema sociale. Penso che se abbiamo una squadra che fa sognare tutti i romanisti, questa città può essere più allegra e contenta, magari dimenticando il vero problema che abbiamo in questo momento. Sento che qui è un po’ diverso rispetto agli altri posti dove ho allenato. Qui le persone sono veramente appassionate al club. Tutto quello che facciamo nel club influenza veramente tutti i romanisti e il contrario anche. In questo momento io sono più orgoglioso perchè la Roma ha fatto un vero lavoro sociale. E questo mostra un legame tra le persone e il club, questo è più importante del risultato.

È più difficile insegnare calcio o entrare nella loro testa?

Quando arriviamo in un club di un altro paese hai sempre questa questione della mentalità, come è la cultura, io ho un vantaggio: noi siamo tutti latini (ride, ndr). Gli italiani hanno una forma molto particolare ma molto simile a quella dei portoghesi. Questo adattamento per me è stato più facile. La forma in cui si comunica con i giocatori serve a influenzare e motivare i giocatori. Fare un lavoro in cui tutti loro credono alle nostre parole, nelle nostre convinzioni. Devo dire che qui a Roma io ho sentito sempre una grande apertura di tutti i giocatori e di tutte le persone nel club.

Per le vengono prima i valori della vita della carriera?

Il mio agente Abreu adesso è un amico che ho da quando ho iniziato a lavorare come professionista in Portogallo. Mi ha scelto perchè Marco era direttore sportivo nella Seconda Liga ed è stato lui che mi ha chiamato per allenare la prima volta nel campionato. Dopo si è creata una grande amicizia. Ero in una grande agenzia con i migliori agenti del mondo, ma ho bisogno di sentire che posso avere fiducia delle persone che lavorano con me e come Marco che più che un agente è un amico e ho bisogno di sentire che abbiamo cose più importanti dei soldi o altro. Ho bisogno che le persone che stanno con me credano totalmente in me. Per questo ho cambiato per una persona che non era agente, ma che era mio amico.

Ha capito qual è il più grande problema della Roma dal momento che ha vinto poco?

La questione è sportiva perchè non abbiamo condizioni per fare meglio. Non so se ho capito bene. Io ho allenato altri club in grandi paese e devo dire una cosa: a volte questa questione è una scusa. Io penso che tutti i club devono avere questo ambiente. Questo è un ambiente da grande club. Se siamo una società piccola nessuno parla della Roma. Questa è una dimostrazione che la Roma è grandissima. Penso che se vogliamo vincere abbiamo bisogno di creare le condizioni per vincere. In questo momento è importante essere tutti insieme. La Roma è più grande di altri club perchè ha questa forza dei tifosi, ha questa forza di tutti e se io sono l’allenatore voglio sentire questo. E’ vero delle critiche, è vero che magari non è tutto perfetto, ma questo è una dimostrazione che la Roma è grandissima, tutti viviamo la Roma con grande intensità. In mezzo ci sono critiche, molte persone che parlano di calcio, ma se vogliamo essere grandi dobbiamo avere questo. Dopo esistono altre cose che sono importanti capire. In questo momento è difficile per la Roma arrivare agli investimenti degli altri club, ma con l’organizzazione che c’è ora però sta creando una base sicura per essere in condizione di lottare con gli altri club che fanno grandi investimenti in poco tempo.

Quando è stata la prima volta che lei ha pensato di venire alla Roma?

Io devo dire che come portoghese io ho sempre guardato il calcio e la Roma era uno dei club che mi sono sempre piaciuti di più. Devo confessare che quando ho sentito questa voglia di essere allenatore della Roma è stata la partita che io ho fatto con lo Shakhtar all’Olimpico. C’era un’atmosfera e un ambiente fantastico e io ho pensato che mi sarebbe piaciuto tanto allenare la Roma con questi tifosi, con questo stadio, con questa atmosfera e in questa città. In questo momento ho sentito la grande voglia di essere l’allenatore della Roma. In poco tempo sarà possibile vincere qualcosa.

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