Fonseca: “Roma, con te io vincerò”

Paulo Fonseca appare come un uomo mite, che sta cercando di capire dove è capitato e che tipo di lavoro dovrà svolgere. Allenare la squadra e, come sempre, il famoso ambiente romano, che aspetta da anni di alzare un trofeo. Questo allenatore qualcosa nella sua vita ha vinto, sì in Ucraina, ma è già tanto. Ha esperienza internazionale, e da questo punto di vista è più simile a Spalletti rispetto a Di Francesco. Per il resto, come tipo di allenatore siamo lì: tutti e tre amano parlare di calcio, provando a far giocare bene le loro squadre. Il compito è difficile ma «io non ho paura, questo è un sentimento che non fa parte del mio carattere», dice. La conferenza stampa è meno scoppiettante rispetto a quella di Gianluca Petrachi, ma è chiaro il concetto delle «motivazioni». Che riguardano ovviamente Dzeko, Zaniolo, e tutti coloro che, per un motivo o per un altro, si sentono sul mercato: «Voglio giocatori motivati. Non conta il passato ma solo il presente e il futuro. Sono fermamente convinto che negli anni in cui sarò l’allenatore di questa squadra potremo vincere una delle competizioni alla quale parteciperemo. Il presidente Pallotta non ha fissato obiettivi, ma vogliamo tornare subito in Champions. Possiamo elevare la Roma a un livello successivo. È un campionato difficilissimo, una sfida affascinante». Il tecnico non si sbilancia sul futuro dei suoi calciatori: «Quanto a Zaniolo: è un calciatore di grande talento, crediamo in lui. Quello che conta è il presente e il futuro: tutti devono dimostrare ogni giorno. Zaniolo, al pari dei suoi compagni, gode della mia fiducia. Sui due romani Pellegrini e Florenzi? Conosco le loro caratteristiche tecniche, per me è importante conoscerli come uomini. Il discorso della personalità e del carattere è fondamentale, non vale solo per loro ma per tutti. Conta il livello di esigenza che il calciatore pone sulle proprie spalle e su quelle dei suoi compagni. In questo senso essere capitano e portare la fascia ha un’importanza cruciale». Lo riporta Il Messaggero. 

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