Dopo appena 7 mesi Fonseca si trova già alla sbarra per l’ennesimo processo alla Roma. Nel 2020 ha collezionato 5 sconfitte in 8 partite ottenendo una media da retrocessione. Un crollo totale che coinvolge tutte le componenti: fisica, mentale, tattica. Questa media punti lo scorso anno è costata la panchina a Di Francesco che aveva soltanto un punto in meno dell’attuale Roma, ma dalla sua aveva la qualificazione agli ottavi di Champions. Zeman fu cacciato alla 23esima giornata con 34 punti. La permanenza del portoghese non è in dubbio, ma il tecnico si sta giocando una grossa fetta di credibilità con Friedkin. Reggono ancora gli alibi dei tanti infortuni, di un mercato deprimente e del passaggio di società, però appaiono i primi capi d’accusa. Il primo riguarda l’ordine tattico con una squadra che è costantemente dominata dagli avversari. Palesi anche le difficoltà nel costruire azioni limpide in zona offensiva, soprattutto dopo l’infortunio di Zaniolo. La soluzione a breve prevede due strade: il ritorno al 4-1-4-1 con Mancini a centrocampo oppure la difesa a tre. Il 4-2-3-1, marchio di fabbrica di Fonseca, sta naufragando. Sotto accusa anche la mancanza di carattere di una squadra senza più “capitani“. Lo riporta Leggo.
