Fonseca, il tatticismo “italiano” riporta la squadra nell’anonimato

La Roma torna nella marea, alti e bassi frenetici, sempre a caccia dell’equilibrio. C’è qualcosa da analizzare dopo la sconfitta contro l’Atalanta. Le parole di Fonseca sono state: “Non abbiamo mai avuto il controllo del gioco“, figlie di una scelta che non ha pagato, ma non la difesa a 3, ma bensì l’atteggiamento. La Roma non ha provato a fare il calcio che Fonseca conosce e per il quale è stato ingaggiato. Ha creato una squadra sulla base degli avversari e ad un certo punto non è riuscito ad invertire la rotta. I giallorossi hanno giocato male, sono stati passivi e hanno lasciato l’iniziativa ai nerazzurri. Il coraggio di cui l’allenatore ha sempre parlato non si è visto, specie negli scontri diretti fin qui giocati. All’Olimpico la Roma ha mostrato una fragilità insolita: sono 7 i gol subiti in tre uscite e solo una volta, in 92 anni di storia, ha fatto peggio ed era la stagione 47/48. Cambiare ora non ha senso, significa trasmettere negatività alla squadra, toglierle certezze che stava acquisendo pian piano. Il pacchetto difensivo gode di Smalling, la cui prestazione è stata incoraggiante, e di un Mancini che sta aspettando il pieno ambientamento. Fazio sta andando a corrente alternata, così come Jesus. Lo riporta Il Messaggero.

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