Tanta gloria

AS Roma Match Program (T.Riccardi) – Il 3 novembre 1929 è nei libri di storia per essere diventato il giorno dell’inaugurazione di Campo Testaccio. 90 anni, oggi. Giorno più, giorno meno. Uno dei monumenti storici del romanismo, quando ancora questo sentimento non veniva definito romanismo. Il primo stadio di proprietà, con le tribune attaccatissime agli sviluppi dell’azione come la tradizione inglese impone. Di Campo Testaccio s’è parlato ovunque e tanto nel corso del tempo. È una leggenda realmente esistita. È stato descritto nella “Canzona” rispolverata dal cronista Sandro Ciotti nel disco “La Roma racconta”. È stato rivissuto nelle diverse testimonianze dei protagonisti che lo hanno passeggiato in prima persona. È stato onorato nella memoria dei romanisti, che lo hanno celebrato in diverse occasioni. Nel 1981, prima di un Roma-Juventus, viene esposto dalla Sud uno striscione a tutta curva: “Roma, Testaccio ti guarda”. Nel centro tecnico di Trigoria, un campo di allenameno è nominato “Campo Testaccio. All’Olimpico, un quarto d’ora prima delle partite, viene diffusa la “Canzona” interpretata da Vittorio Lombardi. 11 stagioni calcistiche vissute. 11 anni di simbiosi tra squadra e pubblico. Dal 1929 al 1940. Aperto prima di un Roma-Brescia 2-1 e chiuso dopo un Roma-Novara 3-1. Le parole rimangono agli atti. Per la novantesima ricorrenza, come la linea editoriale del match program suggerisce, Campo Testaccio viene rievocato attraverso i numeri e le statistiche messe insieme in quell’impianto di via Nicola Zabaglia.

GARE E CALCIATORI – 170 partite ufficiali disputate, 112 vittorie ottenute, 32 pareggi e 26 sconfitte. Circa 15.300 minuti regolamentari vissuti. Percentuale di successi pari al 65,9% dei casi. La vittoria più larga, Roma-Padova 8-0 (1930). 363 gol fatti, 122 subiti. Media reti segnate per partita 2.14. Media reti incassate 0,72. 85 match chiusi con la porta inviolata. Esattamente il 50% rispetto al numero degli incontri. 161 gare di Massima Divisione, 5 di Coppa dell’Europa Centrale, 4 di Coppa Italia. 82 calciatori ad averlo calcato. Dalla A alla Z. Acerbi, Alghisi, Allemandi I, Allemandi II, Amadei, Asin, Ballanti, Banchero, Barzan, Benatti, Bernardini, Bodini, Bonomi, Borsetti, Bossi, Brunella, Callegari, Campilongo, Carpi, Cattaneo, Celestini, Ceresa, Cerroni, Chini, Cipriani, Corbyons, Coscia, Costantino, D’Alberto, D’Aquino, Dalle Vedove, De Grassi, De Micheli, Degni, Di Benedetti, Di Pasquale, Donati, Dugoni, Eusebio, Fasanelli, Ferrari, Ferraris IV, Francalancia, Frisoni, Fusco, Gadaldi, Guaita, Jacobini, Krieziu, Liberati, Lombardi, Lombardo, Marini, Mascheroni, Masetti, Mattei, Mazzoni, Michelini, Monzeglio, Nardi, Nicolich, Ossoinach, Pallotta, Pantò, Pasolini, Pastore, Patrucchi, Prendato, Preti, Providente, Scaramelli, Scopelli, Serantoni, Spitale, Stagnaro, Subinaghi, Tomasi, Trombetta, Valentini, Valinasso, Volk, Zucca. Di questi 82, i 10 ad aver totalizzato più partite a Campo Testaccio sono Guido Masetti (134), Fulvio Bernardini (128), Andrea Gadaldi (83), Raffaele Costantino, Attilio Ferraris IV (80), Renato Bodini (70), Cesare Fasanelli, Rodolfo Volk (63), Antonio Fusco (61), Arturo Chini (57), Ernesto Tomasi (56), Eraldo Monzeglio (50).

GOL SEGNATI – 38 i romanisti ad aver segnato almeno una volta a Testaccio. Il primo marcatore romanista su questo rettangolo verde fu Volk, l’ultimo Providente. L’uomo di Fiume resta il bomber principe che sia transitato nell’edificio. “È ‘n mago pe’ segna’”. Non solo nella “Canzona”, anche nei dati impressi negli almanacchi. 44 gol segnati in 63 partite. Media realizzativa del 71,4%. Staccato di 12 marcature (32) è Fasanelli, anche lui con 63 presenze sul campo. Al terzo posto è posizionato Costantino con 29 reti. Tutti gli altri, in ordine di gol fatti, sono Bernardini, Guaita, Chini, Scopelli, Michelini, Eusebio, Subinaghi, Di Benedetti, Pantò, Tomasi, Alghisi, D’Alberto, Benatti, Serantoni, Lombardo, Amadei, Borsetti, Scaramelli, Cattaneo, Coscia, Providente, Banchero, Mascheroni, Preti, Bonomi, Campilongo, Gadaldi, Prendato, Barzan, Bodini, Dugoni, Ferrari, Fusco, Mazzoni, Trombetta.

TECNICI E AVVERSARI – 7 gli allenatori giallorossi ad essersi seduti sulla panchina di Campo Testaccio: Ara, Baar, Baccani, Barbesino, Burgess, Kovacs, Schaffer. Luigi Barbesino il primo della graduatoria con 67 partite, completano il podio Herbert Burgess (36) e Guido Ara (33). 32 le squadre ad esser state ospitate e molte anche sconfitte: Alessandria, Bari, Bologna, Brescia, Casale, Ferencvaros, Fiorentina, First Vienna, Genoa, Internazionale, Juventus, Lazio, Legnano, Liguria, Livorno, Lucchese, Milan, Modena, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Pontedera, Pro Patria, Pro Vercelli, Rapid Vienna, Sampierdarenese, Slavia Praga, Sparta Praga, Torino, Triestina, Venezia. La Triestina è il sodalizio più volte incrociato (12) e con più sconfitte rimediate (8). Segue la Lazio con 7 cadute su 10. La rappresentativa since 1900, in termini percentuali, considerando chi è stato affrontato in almeno 10 occasioni, è la formazione più battuta insieme al Torino (70% di sconfitte). Il Brescia, invece, è la formazione sfidata per più di cinque volte (6) e ad essere uscita sempre con zero punti. Peraltro, proprio contro le rondinelle, la Roma giocò la sua prima partita a Campo Testaccio portando in dote la relativa vittoria (2-1), il 3 novembre 1929. I club che l’hanno testato per una volta sola sono First Vienna, Rapid Vienna, Slavia Praga, Sparta Praga, Ferencvaros, Legnano, Pontedera, Venezia. Chiunque c’è stato non è mai rimasto indifferente. Perché la Roma lì vinceva quasi sempre, nel 65,9% dei casi. E nel 50% delle sfide nemmeno prendeva gol. La deduzione per il futuro è facile e ovvia: #famostostadio. Auguri, Testaccio.

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