Florenzi, viaggio in Europa a caccia dell’identità perduta

Ritorno al passato, ma le sensazioni sono poco piacevoli. Perché quattro panchine consecutive possono essere nulla, se sei convinto che prima o poi tornerai padrone del tuo ruolo. Ma anche il prologo di una crisi, se il tecnico nella posizione che ormai senti tua con l’infortunio di Zappacosta ti preferisce sia Spinazzola, Santon o Cetin, di professione centrale, con tanto di motivazione: «Mi serviva difendere bene». Tradotto: non solo non più titolare ma nemmeno seconda scelta. Florenzi sembra quasi costretto a riavvolgere il nastro. E tornare così ai primi periodi in giallorosso quando poteva/doveva far tutto ma non era specialista in nulla. Terzino, interno in mediana, alto a destra o a sinistra nel tridente, che fosse 4-3-3 o 4-2-3-1, Alessandro pur di giocare rispondeva sempre presente. Singolare che questo boomerang arrivi nella stagione nella quale è diventato capitano. E in quella dove ha ottenuto, dopo un periodo difficile, l’apporto della Curva Sud, lo scorso 25 agosto. Il Monchengladbach per Florenzi potrebbe rappresentare uno spartiacque. La domanda è d’obbligo: dove lo vede Fonseca? Di questo ed altro il calciatore ha parlato lunedì con il tecnico, venendo rassicurato: presto sarà di nuovo coinvolto. In attacco, però, la Roma è in overbooking, con Perotti pronto a far rifiatare uno dei trequartisti. Resta più scoperto il ruolo di difensore, soprattutto in un momento di iper-attività. Lo riporta Il Messaggero. 

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