Florenzi: “Noi sfavoriti? Meglio così”

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Corriere Dello Sport (R.Maida) – Ecco Salah. Sgambetta già sul campo, in attesa di smaltire il fuso orario, dopo aver raggiunto frettolosamente (in borghese) la squadra che ha cenato nel ristorante della famiglia Pallotta, a due passi dall’oceano e dall’acquario di Boston: prosciutto, mozzarella e pasta per tutti, secondo le ricette italiane dello chef. Risolti i problemi burocratici per il visto di ingresso negli Stati Uniti, Salah si è allenato ed è pronto a dare la sua disponibilità per l’amichevole di Saint-Louis contro il Liverpool, che si gioca alle 2.30 italiane nella notte tra lunedì e martedì e sarà trasmessa in diretta su Mediaset Premium (e in differita su Roma Tv).

ASSENZE – Niente da fare invece per De Rossi e Perotti, che stanno seguendo il loro percorso di recupero individuale dai rispettivi infortuni: De Rossi ha i soliti problemi al tallone, Perotti un problema muscolare che ancora gli ha impedito di svolgere un allenamento all’Ohiri Field di Harvard. E a proposito di lavoro sul campo: giovedì pomeriggio Spalletti ha avuto un battibecco con Willy Vainqueur per un’incomprensione tattica. Niente di grave, i due si sono chiariti poco dopo. Ieri mattina invece a causa della forte pioggia è stata annullata la seduta: i giocatori si sono allenati in palestra.

CARICA – Dal ritiro americano intanto ha parlato uno dei nazionali più in palla, Alessandro Florenzi. «Ho lavorato un po’ anche durante le vacanze – ha raccontato a Roma Tv e questo aiuta a sentire meno la fatica, anche se cominci la stagione con qualche giorno di ritardo rispetto agli altri. So che c’è scetticismo attorno alla squadra ed è una sensazione che mi piace. Quando parti da vincente e poi fai un pareggio questo ti uccide. Dovremo essere bravi noi a fare rimangiare le parole che ci vengono dette». Interessante il suo commento sui progressi di Gerson: «Sei mesi fa era un’altra persona, forse stava male… Ora l’ho visto benissimo. E anche Federico Ricci, che ha fatto il mio stesso percorso a Crotone, sembra molto maturato».

SFIDAAlisson invece vive con il sorriso il prossimo dualismo con Szczesny, che rischia di soffiargli il posto da portiere titolare. «In Brasile di solito gioca sempre lo stesso – ha chiarito a insideroma.com – e io proverò a convincere l’allenatore a farmi giocare sempre. Poi però sarà lui a decidere chi merita». I dirigenti gli hanno parlato già a Pinzolo. Si fidano di Alisson, lo considerano molto forte e puntano su di lui ma per la prima stagione, vista la necessità di un periodo di adattamento, hanno preferito trattenere Szczesny che dà più garanzie nell’immediato. Sarebbe stato pericoloso, nell’ottica della Roma, presentarsi con un portiere appena arrivato dal Sudamerica al playoff di Champions League che rappresenta uno snodo fondamentale per il futuro. Rimane da capire cosa accadrà dopo. Alisson, il portiere della nazionale brasiliana, come vivrà una stagione di panchina nella Roma? In fondo è successa una cosa simile a un illustre connazionale: Julio Cesar, per molti anni considerato tra i più bravi portieri del mondo, nel gennaio 2005 arrivò al Chievo via Inter e nei primi sei mesi non giocò nemmeno un minuto accettando il ruolo di vice di Luca Marchegiani. Dalla stagione successiva sarebbe diventato il titolare dell’Inter fino alla conquista del triplete con Mourinho.

IL VUOTO – Da Boston a Roma: da Trigoria trapela che gli abbonamenti rinnovati sono circa 17.000. Ma la notizia è che nella zona centrale della Curva Sud, quella della protesta, sono rimaste invendute circa 2.500 tessere. E’ un segnale chiaro delle intenzioni della maggior parte dei gruppi organizzati: con le barriere divisorie all’Olimpico non si torna.

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