Corriere dello Sport – Florenzi, uno da Roma

Un anno fa di questi tempi Alessandro Florenzi non sapeva se masticare amaro per l’esclusione dalla lista dei convocati per Brunico, dove erano approdati i suoi compagni di squadra Antei, Viviani e Caprari, o se guardare con fiducia l’altra faccia della medaglia: un anno di serie B, a Crotone, per dimostrare di essere un calciatore vero, anche fuori dalle mura dorate di Trigoria e da quella splendida primavera di Alberto De Rossi che aveva vinto tutto.

CARATTERE – A posteriori si capisce meglio la scelta di De Rossi papà:forse Florenzi non era il migliore dei suoi ragazzi sotto il profilo tecnico, ma sicuramente era il più maturo, quello con una grande anima dentro. Alessandro ci ha messo pochissimo a dimostrare di poter essere un giocatore vero. Fin dalla prima giornata di B della passata stagione, quando a Crotone Menichini gli disse: «Non so chi far giocare terzino, ti va?» Alessandro non ebbe tentennamenti, lui, centrocampista, s’inventò terzino in cinque minuti e infilò un’annata favolosa (naturalmente da centrocampista) segnando la bellezza di 11 gol.

A CASA  – Dimostrando così di essere uno da Roma. Ecco la sua grande rivincita: stavolta tocca ai Viviani e ai Caprari farsi le ossa nella cadetteria e lui (immune da Luis Enrique), sgambetta che è un piacere a Riscone di Brunico sotto gli occhi attenti di Zeman (…)

PREZIOSO – Sì, Alessandro può essere prezioso nello scacchiere zemaniano. Perchè interpreta naturalmente l’ideale del giocatore caro al boemo: tanto movimento senza palla, avanti e indietro sulla sua verticale in appoggio ai due esterni (alto e basso) e al centrale di centrocampo come da 4-3-3, rapidi inserimenti in zona gol. La rete segnata a Brunico, ininfluente a qualsiasi livello, è stata però tipica del bagaglio tecnico di Alessandro (…)
CONCORRENZA – E’ presto per poter dire che Florenzi possa diventare un titolare di questa Roma. Ha davanti un mostro sacro come De Rossi, un ragazzo di grande classe come Pjanic, un Marquinho che un po’ gli assomiglia anche se è tutto mancino e stanno arrivando anche Bradley e Tachtsidis, per non parlare dei Pizarro-Perrotta-Simplicio che possono far pesare (se resteranno) la loro esperienza. Ma questo non sarà un problema per Florenzi: in soccorso c’è ancora una volta il suo carattere: un ragazzo positivo, estroverso, capace di far breccia nei compagni di squadra, insomma uno che sa fare spogliatoio e che sa aspettare con giudizio la sua occasione, pronto a sfruttarla al massimo per poter scalare posizioni nel gradimento del tecnico.
Corriere dello Sport – Rinaldo Boccardelli 

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