Florenzi intervista De Rossi: “Il mio giocatore preferito era Voeller. Il mio gol più bello con la Roma purtroppo fu a Manchester. Primo incontro con Totti in un allenamento dove io facevo numero. Sono passati troppi anni dallo scudetto” – VIDEO

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Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, è stato intervistato da una persona molto speciale, Alessandro Florenzi, suo compagno di squadra. Queste le suù scarse parole:

Chi era il tuo giocatore preferito?
Il mio giocatore preferito, quando ero piccolo piccolo, era Rudi Voeller, attaccante della Roma e per qualche anno anche capitano, era veramente un idolo assoluto. C’è una foto che gira di me con la maglietta della Roma da piccolino e dietro ci avevo fatto cucire il numero 9. Oggi queste cose non succedono più.

Chi vincerebbe un contrasto tra te e Roy Keane?
Chi uscirebbe vivo più che altro (ride, ndr). Lui per palmares, per carriera, per il giocatore che era.

Hai mai segnato un gol più bello di quello che ho fatto io al Barcellona?
No. Ho segnati diversi gol belli ma un  gol da così lontano non l’ho mai segnato.

Qual è il gol più bello segnato in giallorosso?
Purtroppo credo quello che ho segnato a Manchester in una partita terribile. Poi anche 3-4 gol da lontano, bei tiri da fuori ma non da centrocampo come te (ride, ndr).

Ti ricordi il primo incontro con Totti?
E’ stato una delle prime volte che mi allenavo con la prima squadra e ricordo che neanche mi avvicinai ne parlari anche se già lo vedevi a Trigoria, noi eravamo giovani e ci allenavamo li come succede adesso con noi e i ragazzini. Però il primo incontro è stato ad un allenamento dove sono andato li per fare numero e lui, Batistuta, anche se non c’era, mi mettevano abbastanza a disagio non per quello che facevano ma per quello che rappresentavano.

Perché non hai un profilo ufficiale sui social?
vorrei aprirne uno al più presto perché ce ne sono molti fake e la cosa mi disturba parecchio anche perché scrivono delle cose improbabili, ogni tanto si spacciano per me. Chi lo sa, magari al più presto ne aprirò uno poi non sono uno a cui piace molto interagire ne con la stampa ne con i media ne con i social, faccio un po’ fatica ma potrei farlo anche a breve.

Chi è il più forte a calcio tennis e il più scarso della squadra?
Il più forte in assoluto in singolare io (De Rosse e Florenzi ridono, ndr). Però siccome si gioca in coppia io e lui (Florenzi, ndr) siamo una coppia imbattibile. Il più scarso dopo la prestazione di oggi l’altro compagno romano che oggi era in una della giornate in cui non gli andava. Era un po’ statico ma pure lui da fermo può gicoare a qualsiasi sport.

Qual è l’aspetto del mio carattere che ti fa arrabbiare di più?
Che urli, sei uno che arriva la mattina, con tutti mezzi assonnati, e lui urla a cannone tipo radio e basta. Solo questo fortunatamente. Ha un carattere piacevole, positivo, è un bravo ragazzo. Ci va bene così.

Che ricordi hai della vittoria dell’ultimo scudetto?
Fu un viaggio lungo un anno, varie partite, varie trasferte. Qualche partita la ricordo vivamente. Quel Roma-Parma ero con due miei amici e fu una giornata che ancora adesso ricordo chiaramente nonostante sono passati tanti, troppi anni. Però gran bella giornata, eravamo tutti amici di tutti anche di gente che non conoscevi. Noi abbiamo preso un passaggio da uno che era scappato da un battesimo o da una comunione e ci ha portato fino a Circo Massimo, perché stavamo tornando a piedi dallo stadio.

Tatuaggio preferito?
Non lo so. Questo che ho fatto per Gaia, il primo, e quindi è quello a cui sono più affezionato e poi ho un ritratto di Sarah che è fatto tipo a pixel. so che va di moda, anche all’estero, quello del triangolo, è riuscito, è piaciuto tanto.

Che esperienza è stata quella in Francia?
Ancora adesso mi viene un po’ di magone. E’ stata una di quelle esperienze con la Nazionale più forti e interessanti che mi ha arricchito di più. Si era creato un qualcosa di incredibile da spiegare. Un’amicizia con ognuno dei nostri compagni che non credo sia ripetibile. Una serie di cose, anche il partire sfavoriti ha creato una cosa incredibile, il dispiacere di non averlo vinto, anche a me il dispiacere di non poter aver dato una mano contro la Germania è una cosa che mi porterò dietro per tanto tempo.

Cosa sei disposto a fare per vedermi con la barba come la tua?
(ride, ndr)

Florenzi: “Questa la tagliamo, è mejo de no”.
De Rossi: “Non c’è un fioretto in particolare che farei. Me la risparmierei sta cosa ma tu potresti fare un fioretto, finché si vincono le partite potresti non tagliarla. La mia è cominciata così nel 2009 e adesso ce l’hanno un po’ tutti”.

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