Florenzi incrocia le dita

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Il Tempo (E.Menghi) – Un urlo disperato: «Mi sono rotto il crociato, mister». La smorfia di Spalletti nell’apprendere la più brutta delle notizie da Florenzi, tra le lacrime, mentre lasciava il campo in barella. Il Mapei Stadium lo ha applaudito, i compagni sono corsi intorno al jolly romanista un attimo dopo il crack, perché tutti si sono resi subito conto di quanto fosse grave. Ma col passare dei minuti la sentenza apparsa precoce, i primi test hanno fatto sorgere qualche piacevole dubbio. II dottor Del Vescovo si esposto, scansando l’ipotesi più severa: «C’è stato un trauma distrattivo violento al livello del compartimento posteriore del ginocchio sinistro. II giocatore ha avvertito molto dolore anche dopo la partita (ha lasciato lo stadio con le stampelle, ndc). E’ sempre difficile fare una valutazione istantanea, ma possiamo considerare due elementi di positività: il ginocchio non si e gonfiato e i primi test sul crociato anteriore risultano stabili. A Roma faremo subito gli accertamenti del caso, ma possiamo già escludere alcune patologie». La temuta rottura del crociato su tutte, mentre resta in piedi l’ipotesi di una lesione meniscale. Florenzi si è fatto male da solo, è letteralmente zompato in aria (un po’ come Strootman a Napoli, quando erano partiti i due menischi) dopo aver sentito la fitta al ginocchio, il piede sinistro gli è rimasto piantato nell’erba e l’articolazione ha subito un movimento innaturale.

La squadra è rientrata frettolosamente, in aereo, dall’Emilia e nella notte l’esterno di Vitinia è stato portato a Villa Stuart per gli esami di rito, dove sono passati di recente Strootman e Rüdiger, entrambi in campo ieri. Per il tedesco era il giorno del ritorno, cinque mesi dopo l’operazione, e certo non s’immaginava di dover andare a consolare un compagno a cui probabilmente e toccata la stessa sorte. Tre minuti dopo il suo ingresso in campo: coincidenze beffarde. Lo stesso Di Francesco, oggi allenatore del Sassuolo, da giocatore della Roma si era rotto il crociato e ci aveva impiegato esattamente cinque mesi per tornare. «Quello che capitato a Florenzi – ha detto sconsolato Spalletti a fine partita – annulla un po’ la gioia della vittoria. Abbiamo fatto una grande gara, ma questo incidente non ci voleva. Mi ha preso la mano e non la lasciava dal dolore che aveva». L’amaro in bocca resta, nonostante i tre punti importantissimi: «Dopo la grande rete di Dzeko la squadra si sciolta, è stata una vittoria matura. Preferirei fare subito la partita, però, invece di aspettare di subire gol. In quell’occasione dovevamo essere più attenti a creare la marcatura dell’attaccante e non a guardare la palla. Non siamo stati velenosi. Juventus-Napoli? Riguarderà solo il prossimo turno, presto per le valutazioni sul campionato».

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