Flaminio, il piano del Comune

Leggo (A.Sacconi) – Un sopralluogo tecnico e politico da parte del Campidoglio per valutare le condizioni strutturali dello stadio Flaminio, abbandonato da anni al degrado, tra vegetazione incolta e macerie. A fare da cicerone nel tour, ieri pomeriggio, Elisabetta Margiotta Nervi, segretario generale della Pierluigi Nervi Project Foundation e moglie dell’architetto, che ha guidato l’assessore capitolino allo Sport, Daniele Frongia. «Abbiamo toccato il fondo e adesso cominciamo a risalire – ha detto Margiotta Nervigrazie al Comune e all’impegno che hanno dimostrato nel volersi finalmente occupare dello stadio Flaminio». «Il capolavoro ancora c’è, anche se coperto da detriti e incuria e violentato dagli ultimi lavori – ha detto Frongia e adesso sarà ancora più oneroso intervenire».

L’assessore ha assicurato che il percorso è stato già avviato: «Attendiamo giugno-luglio per l’esito del bando ma parallelamente ci siamo attivati per ricevere progetti da soggetti pubblici e privati». Ma quale sarà l’utilizzo futuro dell’impianto? «L’impianto è sportivo e dovrà rimanere tale – ha confermato l’assessore – ma vista l’ubicazione tra Maxxi e Auditorium sarà prevista un’area a vocazione culturale. Tramite il bando della Getty Foundation speriamo di avere i fondi per fare la ricerca, per poi consegnarla al Comune, e procedere alla riqualificazione. Non c’è una scadenza, il risultato verrà comunicato a giugno». L’unico progetto pubblico finora è quello della Polisportiva SS Lazio. Sembra invece sfumare l’ipotesi dello stadio della SS Lazio: «Ho sentito Lotito, mi ha confermato il suo non interesse per questa struttura», ha detto Frongia.

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