FIGC, Gravina: “Si parla di capienza al 75% da fine febbraio. Fatta richiesta per partire subito al 100%, sarebbe un grande messaggio”

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del Consiglio federale, parlando di capienza degli stadi, ristori e del possibile rinvio di una giornata di Serie A in vista degli spareggi della Nazionale per il Mondiale in Qatar. Queste le sue affermazioni:

Sull’aumento della capienza negli stadi.

Si parla del 75% da fine febbraio, mi piacerebbe chiedere con grande senso di responsabilità al ministro Speranza e al Cts di accogliere la nostra richiesta di partire subito con la capienza degli stadi al 100%. Sarebbe un grande messaggio per tutti. Alcuni tifosi che non si sono mai voluti vaccinare, lo stanno facendo ora per entrare allo stadio. Per noi è un grande messaggio. C’è un’involuzione consolidata (nei numeri dei contagi, ndr), lo dicono tutti, mi auguro che da parte di Speranza ci sia un sussulto definitivo nell’abbracciare questa nostra richiesta.

In merito al possibile rinvio di una giornata di campionato per la Nazionale. 

Non ne abbiamo parlato oggi in Consiglio Federale ma è una questione all’ordine del giorno. Lasciamo che le squadre italiane si qualifichino nelle Coppe, siamo tifosi di calcio. Non confondo mai le questioni, io tifo perle squadre italiane e che superino il turno in Europa, poi spero si possa trovare una soluzione insieme.

Sul tema ristori. 

So che la sottosegretaria Vezzali si sta impegnando per trasformare il tavolo tecnico che ho richiesto in tavolo governativo. Lunedì sono stato convocato da Garofoli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e abbiamo parlato di caro bollette e delle altre priorità del calcio. Non chiederò più ristori perché sentire ancora ‘no’ mortifica il nostro impegno. Stiamo lavorando per dare una pari dignità al mondo del calcio rispetto ad altri settori dell’economia. C’è un giro d’affari attorno alle scommesse che in Italia ammonta a 15 miliardi di euro, chiediamo la tutela del nostro diritto d’autore.

 

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