Festa e tifo nelle curve ma pure «buu» razzisti

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Se qualcuno avesse avuto qualche dubbio sulla vittoria «politica» della battaglia delle curve, sarebbe bastato vedere il prepartita dell’Olimpico. Per gli amatori del genere, tutto emozionante. La Roma al completo – dall’allenatore ai giocatori fino allo staff – prima del riscaldamento sono andati sotto la curva sud per applaudire gli ultrà giallorossi che gridavano: «Roma». L’eliminazione delle barriere – messe nell’agosto 2015 per motivi di ordine pubblico –, infatti, li ha riportati allo stadio (dopo uno sciopero del tifo durato circa 18 mesi) per quella che per molti di loro si configurava come la partita più importante della stagione. Ovviamente più sobrio l’atteggiamento della curva nord, visto che i tifosi biancocelesti, anche se a lungo in polemica con Lotito, sono rientrati già all’inizio di questa stagione. Fuori dallo stadio, gli ultrà della Roma si sono radunati al Ponte della Musica per poi arrivare insieme (e non sono mancati lanci di petardi). Dentro, invece, una bellissima sbandierata giallorossa, per tenere fede a un appello che da giorni girava sui social. In un contesto tutto sommato positivo, non sono mancati però gli ululati delle curve a Rüdiger (come all’andata) e a Lukaku. La fine per fortuna è una sbandierata collettiva.

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