Felix show, la Roma va: sbatte contro il muro del Genoa, poi Mourinho fa entrare il ghanese

Il Messaggero (A. Angeloni) – Ci pensa il ragazzo venuto dal Ghana, anni 18, che ribalta le gerarchie e mette a tacere il mondo. Contro il Genoa, a Marassi, la Roma vince (è quinta) grazie a due tocchi magici di Felix, che entra nella ripresa e porta il sorriso a una squadra piena di voglia, di carattere ma con una qualità quasi dispersa negli ultimi mesi e con negli occhi la paura di non saper più vincere, di non saper più fare la faccia dura nemmeno contro una piccola.

Felix porta gioia e gol, la Roma si ritrova più in alto. Mourinho viene premiato per il coraggio di puntare su un ragazzo della Primavera, e per le scelte lungimiranti. Felix sorride, non ci dormirà. José fa i conti con le assenze (alcune decise dal destino, altre da lui stesso, vedi Zaniolo, che poi ha elogiato per la serietà con cui ha accettato la panchina) e manda in campo una squadra da battaglia, dove tutti fanno tutto: nulla di particolarmente eccitante, ma di efficace sì.

Di tosto, di logico. Perché la Roma, in questo momento, è di chi ha voglia di metterci un po’ di orgoglio, di sacrificio, magari – come annunciato da Mourinho – anche in un ruolo e in compiti tattici poco conosciuti. Aspettando tempi migliori, magari come a inizio stagione, quando l’organico, seppur esiguo, non era falcidiato dalle assenze, e ora ci si è messo pure il Covid, pessimo cavallo di ritorno. “È stata una vittoria pesante, eravamo in difficoltà e avevamo voglia di tornare all’Olimpico con una faccia diversa“, le parole di Mou.

Ed ecco invece che questa squadra ora ci racconta un’altra storia, quasi a ricominciare dalle basi: semplicità, equilibrio, gioventù. Testa e visione. Una Roma che con il Genoa ci mette carattere, anche se in fase offensiva si sbaglia tanto. In questa orchestra da teatrino non c’è Zaniolo, perché ora appare più scarico degli altri e Mou se ne è accorto: per Nicolò nessuna bocciatura, è un momento così, anche di questioni tattiche.

La Roma di Marassi è questa: attenta, rigida, ordinata, poco propensa allo spettacolo, che per ora non ha nelle corde, Rispetto a Venezia, stavolta la squadra non si è frantumata davanti alle difficoltà, ha tenuto botta. Contro un Genoa così chiuso non era semplice trovare il buco, ma gira che ti rigira, è stato trovato.

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