Felix Magath a PR: “Ero sicuro che Dzeko sarebbe diventato un campione. La Roma per lui è stato un passo in avanti”

Pagine Romaniste (L.Fantoni) – Ripercorrendo la storia di Edin Dzeko, qualche giorno fa abbiamo intervistato il suo ex compagno al Wolfsburg, Zvjezdan Misimovic. L’allenatore di quella storica impresa era Felix Magath, colui che fece conoscere l’attaccante romanista al grande pubblico. Il palmares del mister tedesco è invidiabile: tre Meisterschale (due con il Bayern, uno con il Wolfsburg), 2 Coppe di Germania e 1 Coppa Intertoto. Il tecnico ha parlato ai nostri microfoni di quella stagione fantastica con i lupi di Sassonia e di quanto sia stato importante Edin Dzeko:

Ha visto giocare Dzeko per la prima volta al Teplice?

Sono venuto a conoscenza dell’esistenza di Edin Dzeko perché a soli 19 anni aveva guadagnato un posto da titolare nel massimo campionato ceco. Poi ho assistito alla sua prima partita internazionale e lì è stato subito evidente il suo grande talento. Dopo averlo visto parecchie volte, ero sicuro che con il mio allenamento sarebbe diventato il miglior giocatore della Bundesliga tedesca e così è stato.

Lei allenava quella squadra magnifica che era il Wolfsburg. Che apporto dava Edin?

Edin è stato fondamentale per il nostro gioco offensivo nella prima stagione. Nell’anno della vittoria del campionato ha anche beneficiato del supporto di Zvjezdan Misimović, un connazionale bosniaco che è stato in grado di realizzare una ventina di assist e quindi di servire Dzeko perfettamente. Fino all’ultima giornata Edin ha fatto a gara con il suo compagno Grafite per il titolo di capocannoniere. Certamente questa competizione interna ha contribuito anche alla straordinaria prestazione di Dzeko in quella stagione. È anche grazie ai suoi gol, oltre a tutte le altre cose ovviamente, che abbiamo conquistato un titolo che ci eravamo ampiamente meritati.

Ha seguito la sua carriera da quando è andato via dal Wolfsburg? Si aspettava che andasse così bene?

Sì, l’ho seguito. Dopo che Edin, nell’anno del titolo, aveva conquistato il trofeo di capocannoniere seppure fosse giovanissimo, mi era chiaro che si sarebbe confermato sui suoi livelli in club come il Manchester City o la Roma. A Manchester ha fatto vedere comunque le sue qualità, ma penso che la concorrenza estremamente forte lì gli abbia impedito di segnare più gol. Questo è il motivo per cui penso che sia stato un passo in avanti per lui passare alla Roma, dove ha un ruolo importante nella squadra ed è fondamentale.

Il primo anno di Dzeko alla Roma non è andato benissimo, ha segnato poco. Secondo lei perché?

Un attaccante dipende di più dai suoi compagni di squadra rispetto ad altri giocatori perché ha bisogno dei passaggi del centrocampo e dei cross delle ali. Questo affiatamento tra centrocampo e attacco richiede tempo e molto allenamento. Il suo periodo di appannamento certamente non aveva nulla a che fare con le sue capacità, doveva abituarsi ai suoi compagni di squadra e loro a lui.

È rimasto in contatto con lui?

No, di solito non rimango in contatto con gli ex giocatori. Dato che devo quasi sempre avere a che fare immediatamente con nuove squadre e nuovi giocatori, non ho tempo. Tuttavia, sono stato recentemente al decimo anniversario della vittoria del campionato del Wolfsburg e sarei stato molto felice di incontrare Edin lì. Sfortunatamente quel giorno aveva una partita di campionato della Roma e non è potuto esserci.

Magath poi conclude: “Cordiali saluti dalla Germania a Edin e anche ai lettori di Pagine Romaniste. In tempi estremamente difficili, auguro a tutti il ​​meglio dell’Italia!”.

 

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