Federico Fazio, l’importanza di entrare in punta di piedi

Pagine Romaniste (S.Indovino) – Era il 3 agosto quando un aereo proveniente dall’Inghilterra portò Federico Fazio nella Capitale. La difesa della Roma era attorniata più da dubbi che certezze a causa degli infortuni di lungo corso di Rudiger e Mario Rui, entrambi operati ai legamenti del ginocchio. L’argentino, prelevato dal Tottenham con un prestito oneroso a 1.2 milioni di euro, venne acquistato per “tamponare” momentaneamente l’assenza del centrale tedesco, scatenando immediatamente l’ironia del web. “Chi abbiamo comprato, il compagno della Littizzetto?“, tra i commenti più in voga. Anche nelle gerarchie di Spalletti l’ex Siviglia ricopriva il ruolo di riserva di lusso, considerato che a lui veniva inizialmente preferito Juan Jesus. Ha aspettato il suo momento, senza mai una parola fuori posto, finché le non brillanti prestazioni del brasiliano hanno convinto l’allenatore di Certaldo a concedergli una possibilità. Si è cosi inserito sempre più nella retroguardia giallorossa, quasi in punta di piedi: paradossale per un ragazzone che si avvicina ai due metri per 88 kg.

PERSONALITÀ ED ESPERIENZA – Appena giunto nella Capitale, arriva subito la prima delusione cocente, ovvero l’eliminazione nei preliminari di Champions League contro il Porto. Una doppia gara che aveva scalfito ancora di più le convinzioni e i propositi iniziali della squadra di Spalletti. Fazio, forte di 3 Europa League consecutive vinte con il Siviglia, il giorno dopo la debacle casalinga con i portoghesi realizza in allenamento un discorso motivante verso tutti i compagni ancora afflitti dalla retrocessione nella coppa minore. Segno di personalità inequivocabile. Contemporaneamente, lo stop di Vermaelen per la pubalgia a fine agosto e l’ancora lontano recupero di Rudiger gli assicurano un posto da titolare accanto a Manolas. Insieme al greco riesce a stabilire in pochissime giornate un’intesa da veterani; mescolando le qualità di entrambi i calciatori la difesa della Roma torna a essere solida come forse non si vedeva dal primo anno di Garcia in cui Benatia e Castan conferivano continua sicurezza.

CONTINUA CRESCITA – Se, nelle ultime settimane di questo 2016, il rendimento di Manolas è leggermente sceso a causa di qualche acciacco fisico, quello di Fazio è andato sempre a migliorare. Il classe ’87 è capace di donare tranquillità alla fase difensiva grazie a un posizionamento impeccabile che gli consente anche di tamponare le avanzate di avversari sulla carta più rapidi e scattanti di lui. Anche la qualità delle giocate col pallone tra i piedi è migliorata, come testimoniano le recenti parole di Luciano Spalletti a Roma Radio. «Ha personalità, sta facendo vedere l’importanza di far partire l’azione da dietro. Potrebbe giocare mediano e diventerebbe fortissimo». Più chiaro di così. L’unica leggerissima pecca è che ci si sarebbe potuto aspettare qualche gol in campionato (ne ha realizzato uno in Europa contro l’Astra Giurgiu) considerata la sua stazza fisica, ma per il gigante argentino entrato in punta di piedi ci sarà tempo anche per questo.

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