Febbre da Zeman

Zdenek Zeman Roma-Selezione Stiria PR

Ultimamente il boemo ex giallorosso è stato fischiato a Pescara. I tifosi non gli hanno perdonato la decisione dell’anno scorso, quando ha accettato la chiamata della Roma senza neanche passare dal via.
Zeman è sempre stato apprezzato e criticato per il suo carattere e la sua storia parla chiaro.
Nel 1998 il mister si alza dalla panchina della Lazio, per sedersi su quella della Roma.
Ai biancocelesti, risentiti per l’accaduto, risponde: “ Dovrebbero essere contenti i laziali, io resto vicino. E l’Olimpico è grande, possono venire anche loro a divertirsi”.
La Roma ereditata da Zeman veniva da una pessima stagione, aveva ottenuto la salvezza soltanto a quattro giornate dalla fine, concludendo in dodicesima posizione.
Il nuovo mister, tutto attacco e niente difesa, nel campionato successivo si aggiudica invece un quarto posto che promette bene.
Il suo temperamento forte e polemico esce fuori in varie occasioni: prima la accuse per l’abuso di farmaci, poi la querela contro quello da lui definito il grande burattinaio del calcio, Luciano Moggi.

“A mio parere, la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo del mondo, c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio, oggi, è sempre più un’industria e sempre meno un gioco” (Zdenek Zeman).

Tra pro e contro il suo modo di fare calcio fa subito eco sui tifosi; nel 1999 Antonello Venditti gli dedica addirittura una canzone, La coscienza di Zeman: “La folla sta impazzando ormai, all’attacco vai, in difesa mai…” ed è subito coro.
La stagione dopo però i giallorossi finiscono quinti e Zeman non viene riconfermato.
Per il suo ritorno a Roma bisogna attendere 13 anni: il primo luglio 2012 il boemo firma un contratto biennale. È la prima volta in carriera che si lega per due anni consecutivi ad una società.
La piazza di Roma letteralmente impazzisce, vede in Zeman il realizzatore del grande progetto.
Il debutto in campionato non è di buon auspicio: 2-2 in casa contro il Catania.
Ma poi ottiene il 3 a 1 in trasferta contro l’Inter, vittoria che mancava ai giallorossi da 5 anni.
La Roma di Zeman nelle prime due partite è già quello che si rivelerà poi, una squadra discontinua e caotica, troppo brutta o troppo bella a distanza di soli novanta minuti.
Dopo la pesante sconfitta interna contro il Cagliari per 4 a 2, l’addio al mister diventa inevitabile: il 3 febbraio 2013 viene esonerato dall’incarico.

Umberto Ruggeri

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