Faro De Rossi per la sfida più sentita

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Questa è la partita che sente di più. Che gli toglie il sonno, che in campo gli fa salire l’adrenalina a mille. Daniele De Rossi ha un solo rammarico: «Quello di poter donare alla Roma una sola carriera». Capitano tifoso. Come Totti, Giannini. Tre romani che hanno legato la loro carriera ai colori giallorossi. Senza Totti, sarà il suo primo derby da capitano vero. Il passaggio di consegne c’è stato in estate. E’ bastato uno sguardo, tra due campioni che da compagni si sono sempre rispettati. Totti ritiene De Rossi il suo degno erede per la fascia di capitano. Sa quanto ci tiene alla maglia giallorossa. Daniele tornerà oggi dall’impegno con la Nazionale, è finito in panchina dopo la sconfitta dell’andata. Da oggi tornerà a pensare alla Roma e a quel derby che gli toglie il sonno. In ogni caso, se sta bene, la presenza di De Rossi da titolare non è in dubbio.

TENSIONI – Consumato interprete della stracittadina, De Rossi spesso l’ha vissuta sopra le righe, come in occasione del derby di ritorno del campionato scorso, quando si rivolse ai tifosi biancocelesti con un gestaccio e litigò con il secondo di Simone Inzaghi. Lo vive con tale intensità, che una volta Claudio Ranieri tolse lui e Totti alla fine del primo tempo. Daniele non sempre è riuscito a dare il meglio di sè nei derby. Spesso la stracittadina non è una bella partita, proprio per la tensione che c’è in campo. Un giorno, poco tempo fa, De Rossi disse: «Se a 33 anni affrontassi i derby come li affrontavo a 20, sarei già morto. Poi ovviamente quando si arriva allo stadio c’è sempre un brivido». Che avvertirà anche sabato.

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