Fabio Simplicio a PR: “De Rossi prendeva in mano la squadra anche quando c’era Totti. Gerson ha imparato molte cose ed arriverà in Nazionale”

Pagine Romaniste (E.Bandini)Fabio Simplicio, ex centrocampista della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni. Il brasiliano ha parlato di molti temi: da Daniele De Rossi, passando per Francesco Totti fino ad arrivare ai vari Gerson, Alisson e Bruno Peres. Queste le sue parole:

Iniziamo con il tema caldo dell’attualità: Daniele De Rossi. Domenica l’ennesimo folle gesto con la manata a Lapadula che gli è costata due giornate di squalifica. Lei nel maggio 2011 era in panchina in quel Bari-Roma 2-3 in cui proprio De Rossi diede una gomitata a Bentivoglio: in quel caso fu costretto a saltare le ultime tre gare di campionato. Lei che ha vissuto lo spogliatoio giallorosso cosa ci può dire di De Rossi? Come vive queste situazioni?
Ho avuto l’opportunità di conoscere bene Daniele. E’ un bravissimo ragazzo, mi ha aiutato tanto nello spogliatoio. Era uno dei ragazzi più umili e tranquilli che c’era in squadra. Mi dispiace sentire tutte queste cose contro Daniele perché non lo rispecchiano. Personalmente mi sono trovato molto bene con lui: scherzavamo e giocavamo sempre anche con gli altri ragazzi. Non ho mai visto Daniele nervoso dentro lo spogliatoio.

All’intero di una squadra quindi quanto è importante avere una figura come quella di De Rossi?
Daniele può ancora dare tanto alla Roma. Anche quando c’era Francesco (Totti, ndr) lui prendeva in mano la squadra e la portava in alto nei momenti di difficoltà. Daniele, con tutta la sua esperienza tra la Roma e la Nazionale, è un giocatore importantissimo all’intero dello spogliatoio di qualsiasi squadra.

A proposito di Totti, lei come lo vede in tribuna nelle vesti da dirigente?
Me l’aspettavo di vederlo dirigente, mi ha dato delle buone impressioni in questi primi mesi. Come ho detto prima per Daniele, anche lui ha sempre preso per mano la squadra. E’ un campione del mondo e sa trascinare qualunque grande squadra anche da dirigente. Lo vedo veramente bene in giacca in tribuna (ride, ndr).

Questa sera c’è Napoli-Juventus e due ore prima la Roma gioca contro la Spal. In ottica classifica quanto è importante per i giallorossi portare a casa i tre punti?
La Roma, secondo me, deve sempre per prima cosa fare il proprio lavoro e pensare a se stessa. Quest’anno magari giocando anche la Champions è entrata un po’ in difficoltà a livello fisico, ma ha le potenzialità per fare bene. Speriamo che il Napoli e la Juve pareggino così la Roma è in grado di avvicinarsi.

Quindi secondo lei questa Roma è da Scudetto?
La Roma si avvicina sempre allo Scudetto. Negli ultimi anni ha sempre costruito delle belle squadre e per me, anche se gioca una competizione molto faticosa come la Champions, ha la forza per lottare per il campionato e anche per arrivare in finale di Coppa Italia. Ripeto che in questi ultimi anni ho sempre visto una squadra in grado di poter vincere.

Che cosa ne pensa di Eusebio Di Francesco? Ha stupito molte persone…
Sicuramente è un bravo allenatore. Con lui vedo che la Roma gioca molto meglio rispetto agli ultimi anni. E’ un allenatore esperto con una capacità incredibile di fare giocare bene questa squadra. Con lui la squadra rende di più.

Si aspettava una Roma così competitiva anche in Champions League?
Sì perché la Roma quest’anno ha investito su giocatori importanti, ma soprattutto è riuscita a trattenere anche alcuni calciatori degli anni passati, come Nainggolan o Manolas. Questa è la cosa più importante: una squadra che si conosce da tanto tempo può essere un fattore fondamentale per arrivare fino in fondo in ogni competizione.

Da brasiliano come giudica questo inizio di stagione di Gerson? Si rivede un po’ in lui?
Io ho sempre parlato molto bene di Gerson. Lui ha avuto bisogno del tempo in più per capire il calcio italiano. Quest’anno ha imparato molte cose, è un giocatore più solido e tranquillo. Lo vedo più inserito all’interno della squadra. Sai quando sei giovane e arrivi dal Brasile pensi che sia la stessa cosa giocare in Italia, ma in realtà il calcio è diverso. Lui adesso l’ha capito e finalmente sta facendo bene. Gli auguro di continuare così. Prima o poi arriverà a giocare nella nazionale brasiliana.

Un altro brasiliano che in questo inizio di stagione ha giocato molto bene è senza dubbio Alisson…
Beh Alisson è un grandissimo portiere. Lui a differenza di Gerson era già preparato al calcio italiano. Si sa gestire, ha la testa giusta per fare bene sia con la Roma che con il Brasile. Nel giro di un paio d’anni può diventare uno dei portieri più forti, però per far sì che ciò accada ha bisogno di iniziare a vincere degli scudetti con la Roma e magari vincere anche il Mondiale con il Brasile. Con qualche trofeo diventerà uno dei più forti.

Che cosa manca invece a Bruno Peres per ritornare quello di Torino?
Bruno ha bisogno di continuità. Non deve avere tanti pensieri per la testa, si deve preparare di più per ogni gara perché è un giocatore dal talento molto molto grande. Non è ancora in grado di giocare con la nazionale brasiliana, ma deve capire che ha la capacità di essere incisivo. Quando capirà queste cose sicuramente farà benissimo e giocherà anche in nazionale.

Quali sono i suoi piani per il futuro?
Io adesso ho appena iniziato questa nuova avventura: sono diventato un procuratore. Sto lavorando più qui in Brasile che in Italia. Cerco di trovare qualche nuovo talento. Magari in futuro proporrò qualche nuovo gioiello proprio alla Roma, questo è uno dei miei obiettivi per il futuro.

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