Eusebio e il calcio aggressivo del Cholo ai raggi X

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Il lavoro di Eusebio Di Francesco è all’inizio di un processo di trasformazione che richiede tempo. Dopo Atalanta e Inter aumenta il coefficiente di difficoltà con il terzo avversario che affronta da allenatore della Roma, l’Atletico Madrid. Ieri il tecnico abruzzese ha studiato gli spagnoli allenati da Diego Simeone, un avversario molto complicato da affrontare dal punto di vista tattico. Li ha studiati con il suo collaboratore Giancarlo Marini, che sabato era a Valencia a spiare l’Atletico. La squadra di Madrid gioca sempre con il 4-4-2, è stato così anche nell’ultima partita finita 0-0. Gli spagnoli sono tosti, aggressivi, non ti lasciano spazio, ti fanno giocare male, sporco, sono quasi fastidiosi. Sabato Griezmann era squalificato e ha riposato in vista della Roma. Hanno riposato anche Gimenez e Godin dopo gli impegni della Nazionale, sostituiti da Savic e Lucas. Di Francesco insiste sempre con il 4-3-3, con delle varianti nei movimenti. Il 4-3-3 è il modulo di partenza, ma in base alle caratteristiche dell’avversario le mezzali si allargano sull’esterno, oppure si buttano dentro. In base a come giocano gli spagnoli la Roma cercherà di creare la superiorità numerica. Defrel è molto utile in chiave tattica proprio in questa ottica, si è sacrificato molto nella fase difensiva nelle due partite giocate in campionato, ma non ha ancora la capacità di andare a pressare alto. Sarà fondamentale farlo domani sera.

BENE NEL FUORIGIOCO – La difesa nelle prime due partite giocate ha retto bene, per crollare nell’ultimo quarto d’ora contro l’Inter. Ma ha messo sei volte in fuorigioco l’Atalanta e cinque la squadra di Spalletti e questo consente di entrare in possesso palla il più rapidamente possibile. Significa che c’è attenzione da parte dei giocatori. La Roma proverà a proporre il suo copione anche contro l’Atletico, anche se le difficoltà saranno enormi. Gli spagnoli mettono pressione e andare a giocare centralmente può essere rischioso. L’Atletico fa molta densità in mezzo, ma a volte gioca basso, in altre i suoi giocatori vanno a prendere gli avversari  fin dentro la loro area. Bisognerà vedere quale atteggiamento adotterà Simeone domani. La squadra rispecchia il carattere aggressivo del suo allenatore. Nella partita precedente a quella di Valencia, contro il Las Palmas finita 5-1, l’argentino sul 4-1 ancora incitava i giocatori a fare gol. Ma anche la Roma ha mostrato un bello spirito nelle prime partite.

LA CHIAVE È IN MEZZO – Sarà fondamentale non perdere i confronti a centrocampo, è lì che si deciderà la gara di esordio di Champions. Cercare il palleggio può essere pericoloso, si rischia l’imbucata, gli spagnoli portano a giocare l’avversario molto centralmente, per metterlo in difficoltà. Per questo sarà importante trovare soluzioni anche sulle fasce. Ma se i centrocampisti della Roma dimostreranno di avere coraggio, accettando di andare a giocare in mezzo, una volta superata la diga dell’Atletico vuol dire avere campo per le ripartenze. De Rossi avrà un ruolo apicale anche in questa partita, lui sa giocare di prima, dipende se riesce a farlo o se per la pressione degli spagnoli sarà costretto ad appoggiare sul difensore per impostare. Rispetto alle prime partite Di Francesco spera di perfezionare l’inserimento delle mezzali con l’attaccante che esce, per avere più soluzioni in zona gol.

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