La Gazzetta dello Sport – Profumo d’Europa. Serve una Roma d’alta qualità, Garcia rivede Totti

US Citta di Palermo v AS Roma - Serie A

Ventisei giocatori impiegati lo scorso anno quando le competizioni erano due e in una, la Coppa Italia, la Roma arrivò a un passo dalla finale; 29 in questa stagione, quando le competizioni sono state tre fino a un paio di settimane fa. Tra i tanti problemi che affliggono la Roma di Garcia, di certo non c’è quello dell’abbondanza. Almeno quantitativamente, s’intende, perché 29 giocatori utilizzati in 31 partite sono tanti. Qualitativamente, il discorso cambia: perché un conto è avere a disposizione Castan e Strootman, un altro alcuni dei carneadi attuali. Limitandosi alla pura cronaca, la Roma ha dovuto attingere poco dalla Primavera (i soli Somma e Verde), ma spesso ha dovuto fare i conti con assenze dure, anche sul piano della leadership.

LE TRE MANCANZE Benatia, Castan e Strootman: la coppia centrale titolare e il miglior centrocampista tra infortuni (di calcio e no) e scelte di mercato, non sono stati quasi mai a disposizione di Garcia. E se l’olandese è stato egregiamente sostituito da Nainggolan, lo stesso non si può dire per i due difensori. Una coppia centrale fissa non c’è, Manolas è l’unico col posto assicurato, gli altri due si alternano, con Mapou preferito, di poco, ad Astori. Sempre più un caso invece è Maicon. Il brasiliano ieri è volato a Barcellona dal professor Cugat per una seconda seduta di fattori di crescita per il ginocchio. Ma già in passato, con un altro protocollo, aveva tentato questa strada senza successo. L’impressione è che almeno per altro venti giorni resterà fuori.

IL RIENTRO Di certo, in assenza di due giocatori come Pjanic e Totti, che non stanno però attraversando il miglior momento di forma, la Roma fatica a costruire gioco. E per questo giovedì col Feyenoord, in una sfida già da dentro o fuori ,Garcia spera di riavere pronti i suoi due uomini di maggior qualità. Ieri Pjanic era a casa con l’influenza, Totti invece si allenava a Trigoria coi compagni, come mai aveva fatto la scorsa settimana. C’è ottimismo sul suo rientro e, se così sarà, giocherà dal 1’ al posto dello spaesato Doumbia visto domenica. Accanto a lui dovrebbero giocare Ljajic e Gervinho, con Florenzi in ballottaggio con Torosidis per il ruolo di terzino destro. Maicon, che si allena a ritmi ridotti con Castan, non pervenuto. Forse rientrerà per Roma-Juventus.

REBUS Sempre in difesa, a sinistra rientrerà Holebas e al centro dovrebbero essere confermati Manolas e Mapou. Tanti dubbi a centrocampo, il reparto dove l’assenza di Strootman pesa come un macigno ma, almeno, Garcia può permettersi il lusso di scegliere. Sicuramente giocherà Nainggolan e, altrettanto sicuramente, un posto sarà di Pjanic se dovesse recuperare; per il ruolo di regista toccherà a uno tra Keita e De Rossi, entrambi poco brillanti contro il Parma. In teoria dovrebbe riposare il maliano, in pratica è tutto da decidere perché da quando è rientrato dalla Coppa d’Africa ha giocato tutte le partite per 90’. Non solo: in Champions ha giocato 5 partite su 6 per un totale di 450’, De Rossi si è fermato a 3 (270’), segno che Garcia prima di rinunciare all’esperienza europea di un calciatore che ha vinto 2 Champions ci pensa sempre 100 volte. Un’altra cosa a cui penserà almeno 100 volte riguarda i giovani: perché è vero che in Europa l’esperienza è fondamentale, ma è vero anche che, in questo momento, a Trigoria c’è bisogno di entusiasmo e forze fresche. E quindi c’è spazio anche per le speranze di Verde e Paredes.

La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli

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