La Gazzetta dello Sport – Quel rosso nel mirino. Rigore ed espulsione: eccessivo?

Neanche il tempo di discutere, o criticare, le decisioni dell’International Board, e subito tre casi scuola nel campionato italiano. Dopo il “gol fantasma” di Muntari non visto la settimana scorsa, tre episodi tutti ben giudicati dagli arbitri ieri. Anche se le polemiche — filosofiche più che altro, perché il regolamento parla chiaro — non sono mancate. 1) L’espulsione di Stekelenburg per fallo in area che impedisce chiara occasione da gol (derby Lazio-Roma). 2) I due “gol-non gol” di Borini e Sculli per fortuna convalidati nel derby romano e in Lecce-Genoa.

Tripla sanzione? Sì L’azione di Stekelenburg non lascia dubbi: Klose è in area e ha davanti soltanto il portiere. Insomma, chiara occasione da gol. Stekelenburg lo atterra nei sedici metri: da regolamento è rigore, espulsione e — terza sanzione —squalifica per un turno. Troppo? A sentire la Task Force Fifa (Beckenbauer, Albertini, Hierro…), la risposta è sì. A sentire i protagonisti in campo, idem. Non solo Luis Enrique: anche Reja e Marchetti giudicano eccessiva la triplice punizione, anche se un eventuale cambio della regola sarebbe entrato in vigore dal 1o giugno. Il bello è che la pensano tutti così: allenatori, giocatori, Task Force, Blatter. E allora perché la regola non è stata cambiata sabato?

Vecchio Board Intanto, perché il Board, prima di cambiare, ci mette 126 anni (la sua età, è nato nel 1886). E perché non sempre alle parole corrisponde la volontà politica. Da un anno la Task Force lavorava alla proposta: due sanzioni (rigore e ammonizione) bastano. A meno che non si tratti di fallo violento o di “parata” sulla linea di un giocatore.Ma quando la Fifa ha compilato il documento da presentare al Board, è spuntato un terzo caso da espulsione: “rosso” se il difensore che commette il fallo non può raggiungere il pallone. Il che avrebbe complicato tutto, lasciando troppo spazio all’interpretazione arbitrale (poteva arrivare sulla palla o no?) e alle polemiche.

Si cambierà Il “no” deciso è stato delle britanniche. Gli inglesi hanno addirittura rilanciato con una proposta più bizzarra: rigore più espulsione senza però squalifica. Un evidente non senso giuridico. Tutto resta comeprima anche se qualcosa, vedrete, succederà: se Blatter vuole evitare una crisi politica, o addirittura le dimissioni di Beckenbauer, dovrà riaprire il discorso presto. Altrimenti Albertini & c. si sentiranno inutili e manderanno al diavolo i prossimi inviti Fifa. Chissà, forzando un po’ la mano, il testo potrebbe rientrare nel Board straordinario di luglio.

Board straordinario Solo che il 2 luglio a Kiev, il giorno dopo la finale, l’agenda sarà già stracolma. Due punti: 1) gli arbitri di porta; 2) i test finali delle due tecnologie sul “gol fantasma“. Per gli arbitri sarà decisivo l’Europeo che farà da cassa di risonanza a errori e valutazioni giuste: la sperimentazione in Champions, purtroppo, conterà meno. E poi “occhio di falco” (sistema di proiezioni grafiche) e goalref (misto sensori/ pallone intelligente) da approvare o meno. I gol di Borini e Sculli, ieri, sarebbero stati oggetto di analisi tecnologica, ma è bastato un occhio umano attento. Più che i “gol fantasma“, una tantum, sono i fuorigioco i casi frequenti e difficili. Ma qui Blatter e Platini dicono “no!”.

La Gazzetta dello Sport – Fabio Licari

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